Di Maio vuole i fedelissimi: braccio di ferro con Conte sui sottosegretari
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Di Maio vuole i fedelissimi: braccio di ferro con Conte sui sottosegretari

Il leader dei cinque stelle vorrebbe accanto a Riccardo Fraccaro un altro sottosegretario pentastellato con una delega ai servizi segreti.

Di Maio e Conte
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9 Settembre 2019 - 20.00


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Nel giorno in cui Giuseppe Conte si è preso la scena in Parlamento, con un Di Maio sorridente ma messo in disparte accanto a lui, sottobanco si consumava la guerra per i sottosegretari: il leader dei cinque stelle vorrebbe accanto a Riccardo Fraccaro un altro sottosegretario pentastellato con una delega ai servizi segreti. Non noccioline, quindi. 
In serata, Di Maio ha visto i capigruppo delle varie commissioni parlamentari dopo aver incontrato i suoi fedelissimi. Si tratta di un chiaro segnale, anche in vista del voto di fiducia al governo previsto domani in Senato: mostrare che tutti i livelli dei cinque stelle sono coinvolti nel processo decisionale. Un modo per arginare e tenere a bada quelle voci che vogliono alcuni cinque stelle pronti a non votare la fiducia al governo Conte-bis. 
I posti da affidare sono quaranta-quarantacinque: per il Pd, alcune sono già sicure, come Anna Ascani (Istruzione), Emanuele Fiano (Interno), Antonio Misiani (Mef).

Tra i nomi papabili ci sono Marina Sereni alla Sanità, Lia Quartapelle agli Esteri, Chiara Braga all’Ambiente, Andrea Romano agli Esteri. Per Walter Verini si parla della Giustizia, ma il suo nome circola anche a palazzo Chigi come titolare della delega dell’Editoria, dove però viene dato anche il nome di Gianluca Vacca per il M5s.

Leggi anche:  Conte (M5s): "Dal Pd vogliamo un progetto serio, chiaro e rigoroso. Von der Leyen? Basta con la transizione militare"

Incerte ancora le caselle dei 5Stelle. Francesco D’Uva, attuale capogruppo alla Camera, dovrebbe essere destinato all’Istruzione, ma in lizza c’è anche Nicola Morra. 
Laura Castelli potrebbe tornare al Mef, dopo che il suo nome è stato bocciato come ministro della Pubblica amministrazione. Manlio Di Stefano resterebbe alla Farnesina e Vito Ferraresi alla Giustizia. Stefano Buffagni all’Economia, ma il suo nome è associato anche allo Sviluppo o alle Infrastrutture, anche perché per il Mise si fa anche il nome di Luca Carabetta. Tra i volti nuovi potrebbero esserci Lucia Azzolina all’Istruzione, Federica Dieni all’Interno), Dalila Nesci alla Salute. 

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