Dopo la paralisi iniziale, sembra che i cinque stelle adesso si stiano, come sempre, posizionando dove soffia il vento: più passano le ore, più la versione della Lega sul Russiagate si riempie di buchi. E le parole di Conte, che non solo ha confermato che Savoini era regolarmente invitato alla cena con Putin a Roma, ma ha anche dichiarato di nono conoscere personalmente il presidente di Lombardia Russia (smarcandosi in questo modo da Salvini) non sono piaciute al premier, che secondo la Stampa ha sbottato “Conte sleale, mi ha colpito alle spalle”. E i cinque stelle, a questo punto, sono insorti.
“Chiedere trasparenza su questa storia è legittimo. Non siamo noi che ci siamo contraddetti, non siamo noi ad essere stati smentiti dalle foto”.
“Siamo leali alla Lega sulla scia del contratto di governo – prosegue la stessa fonte – ma sui fondi russi Salvini non ci può chiedere di essere omertosi. Abbiamo espresso la nostra posizione marcando le differenze perché siamo orgogliosi del M5S. L’alternativa non può essere il silenzio sei tutta la stampa ogni giorno parla del tema”.
Ed è in questa cornice che a livello di governo il M5S sembra non abbia digerito l’affondo di Salvini a Conte. ”Pugnalato alle spalle? E cosa avrebbe dovuto fare Conte? Mentire? Starsene zitto? Essere complice della vaghezza? La trasparenza è un valore, non un difetto”, chiosa un ministro di prima linea del M5S.
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