L’idillio tra Matteo Salvini e il suo corrispettivo tedesco Horst Seehofer un anno fa era totale: addirittura Seehofer benediceva “l’alleanza dei volenterosi”, ossia Italia, Germania e Austria, per risolvere la questione migranti in barba agli scafisti e ai trafficanti di esseri umani e chiedeva che i centri per profughi fossero costruiti fuori dai confini della Ue.
Posizioni molto simili a quelle di Salvini, ma tra i due i rapporti sono tornati a essere tesi quando Seehofer ha mandato una lettera al Viminale con toni che sono stati giudicati provocatori: “Mi appello a lei – ha scritto a Salvini – perché ripensiate il vostro atteggiamento di non voler aprire i porti italiani. In questo momento ci sono due imbarcazioni di ong con a bordo migranti, la Alan Kurdi e Alex. Non possiamo rispondere a quelle navi con a bordo persone salvate facendole navigare per settimane nel mar Mediterraneo solo perché non trovano un porto”.
Salvini per tutta risposta ha scritto: ”
“Il governo tedesco mi chiede di aprire i porti italiani ai barconi? Assolutamente no. Chiediamo anzi al governo Merkel di ritirare la bandiera tedesca a navi che aiutano trafficanti e scafisti e di rimpatriare i loro cittadini che ignorano le leggi italiane”.
L’asse Roma-Berlino sembra essere rotto senza possibilità di recupero: il ministro tedesco ha infatti detto che “dopo l’incontro di Salvini con l’Afd – partito dell’estrema destra tedescao – e Marine Le Pen, non sono più possibili intese politiche”.