Lite Salvini-Di Battista: "Non parlo con i chiacchieroni tropicali a pagamento"
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Lite Salvini-Di Battista: "Non parlo con i chiacchieroni tropicali a pagamento"

Il governo tira a campara, ma l'ipotesi di elezioni anticipate è ben presente. E continuano le schermaglie vere e finte

Salvini e Di Battista
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20 Giugno 2019 - 10.39


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Liti vere o falso in vista di elezioni anticipate che sono sempre possibili, visto che il governo è in mano a reazionario, incompetenti e persone che hanno un senso delle Istituzioni che sta sotto i tacchi.
“Ci sono tanti parlamentari e ministri dei 5 Stelle che lavorano, io preferisco parlare con loro, non con i chiacchieroni tropicali a pagamento”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini in risposta alle critiche di Alessandro Di Battista (“Salvini? Un conformista”). “E’ strano – ha aggiunto – che ci sia qualcuno che è alleato e che passa il suo tempo a insultarmi. Quello che dice è l’ultima delle mie preoccupazioni”.
“Salvini non è un fascista, è diventato conformista. Prima di ‘prima gli italiani’ ha scelto Radio radicale…”, la stoccata che Di Battista aveva rivolto al leader leghista.
Salvini ha poi parlato dell’ultimo Cdm. “Con i Cinquestelle non c’è stato nessuno scambio sull’autonomia. Sul dl crescita c’è l’accordo ed è importante che sia approvato entro nove giorni. E l’autonomia arriva in Cdm perché fa bene all’Italia, adesso sono tutti più convinti rispetto a qualche tempo fa”.
Questione giustizia. “Per le intercettazioni, che sono uno strumento utile, vengano utilizzate solo quelle che hanno rilievo penale e su questo mi sembra che anche Bonafede sia pienamente d’accordo. I gossip li vai a leggere sui settimanali scandalistici. Quello che ha rilievo penale va pubblicato, quello che non ce l’ha non vedo perché debba essere pubblicato”, ha spiegato Salvini. “In Cdm abbiamo ascoltato a lungo Bonafede – ha aggiunto Salvini -. Abbiamo analizzato le sue proposte e mi sembra ci siano punti di assoluta comunanza. Uno importante ad esempio è che il magistrato che fa politica ha smesso per sempre di fare il magistrato. Perché di chi fa avanti e indietro non se ne può più”.

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