Boccia (Pd): Il voto online su Di Maio una farsa come la Diciotti
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Boccia (Pd): Il voto online su Di Maio una farsa come la Diciotti

Ancora una volta Di Maio si affida a Rousseau per prendere decisioni che non è in grado di prendere da solo. Ma le perplessità su questo metodo non diminuiscono

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29 Maggio 2019 - 16.15


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Non piace affatto la scelta di Di Maio di affidarsi alla piattaforma Rousseau per decidere il suo futuro nel governo. Ancora una volta, come fu per il processo a Salvini per la Diciotti, le sorti di un paese sono decise da una parte della popolazione, quelli abilitati a votare su Rousseau, con un sistema di voto che è stato già molto criticato in passato per le sue opacità e la mancanza di controllo esterno.
A lamentarsi è il deputato ed economista del Pd Francesco Boccia, che scrive in una nota: “Quando l’apparato del M5s viene sfiduciato dagli elettori si rifugia nella Casaleggio. È già successo e purtroppo fino a quando non si porrà rimedio a questo evidente conflitto d’interessi andrà in onda sempre la stessa scena. Chi certifica il voto di domani su Di Maio? Nessuno. Quale autorità indipendente? C’è un audit? No, niente di tutto questo. Nessuna certificazione terza, al massimo un notaio che, goffamente, dirà ancora che certifica sulla carta quello che vede a video come se vivessimo negli anni ottanta. Nessuno però potrà mettere gli occhi su quello che accade dentro il cosiddetto video”.
“Algoritmi sconosciuti, piattaforma chiusa e metodi opachi domani – aggiunge – confermeranno a Di Maio una fiducia decisa dall’apparato che è stato sfiduciato dagli elettori alle elezioni europee, ma si autoassolve con un voto non certificato. Tutto questo con la gestione della piattaforma che avviene attraverso un’associazione guidata di fatto da una società privata. Il voto scontato a favore di Di Maio, così come quello avvenuto sulla nave Diciotti, conferma la condizione del movimento, la dipendenza dalla Casaleggio e l’enorme conflitto d’interessi. Una società privata decide se un leader politico va avanti o meno. Confidiamo sempre, in Parlamento, in un confronto serio e rigoroso su questi temi con il M5S che ha più volte sollecitato il dibattito su una legge sul conflitto d’interessi ma, evidentemente, non hanno alcuna intenzione di rispettarla su loro stessi”, conclude.

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