+Europa, Verdi, La Sinistra: le divisioni rendono inutili quasi due milioni di voti
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+Europa, Verdi, La Sinistra: le divisioni rendono inutili quasi due milioni di voti

Nessuno dei tre partiti di sinistra riesce a superare la soglia di sbarramento e rimangono fuori dal Parlamento europeo

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27 Maggio 2019 - 10.03


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C’era un ottimismo assolutamente ingiustificato a sinistra, con proiezioni di voto al limite della fantascienza che vedevano (o speravano) una rimonta del Partito democratico e un’alzata di testa della sinistra in generale. In parte è stato vero, il Pd ha recuperato quei voti che i cinque stelle non sono stati in grado di tenersi stretti per neanche un anno, ma è anche vera un’altra cosa: che la frammentazione della sinistra di fronte a una Lega potentissima e agli altri partiti di destra che le fanno una corte spietata è stato un errore madornale. Un errore classico, certo, ma comunque fatale per quei partiti di sinistra che hanno visto polverizzarsi le loro speranze di entrare al Parlamento europeo.
+Europa, i Verdi e La Sinistra non riescono a sfondare la soglia di sbarramento al 5% e rimangono quindi a casa. Lasciando di fatto il Pd sa solo contro la Lega, il M5s e la galassia di destra italiana, che invece con Forza Italia e Fratelli d’Italia è pronta a spalleggiare e fare le fusa alla Lega di Salvini nella malcelata speranza che il Capitano faccia il colpo di mano e rovesci il governo. 
Disperdere in questo modo i voti della sinistra (per la precisione: +Europa 3,11% per 831mila voti; Verdi 2,32% per 619mila voti; La Sinistra 1,75% per 469mila voti) è stata una mancanza di lungimiranza imperdonabile: anziché riunirsi in un’unica lista progressista che riunisse le anime democratiche del Paese contro un nemico comune, tralasciando le inevitabili divergenze, si è scelto invece di arroccarsi su quest’ultime, frammentando l’elettorato e di fatto regalando due milioni di voti all’oblio o peggio, all’inutilità. Con il risultato che tante battaglie importanti che ora andranno combattute in sede europea sono lasciate nelle mai del Pd di Zingaretti, che nelle ultime ore – non si capisce secondo quale criterio – ha dichiarato che ci sono gli estremi per nuove elezioni nazionali.

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