L'autocritica di Delrio: "Sullo Ius Soli dovevamo essere più coraggiosi"
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L'autocritica di Delrio: "Sullo Ius Soli dovevamo essere più coraggiosi"

Il capogruppo del Pd alla Camera ed ex ministro: "Zingaretti dovrà riprendere questa battaglia"

Graziano Delrio
Graziano Delrio
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23 Marzo 2019 - 11.40


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Un’autocritica, anche se il renzismo ha perso perché ha psizionato il partito sul terreno del liberismo, ha legittimato il precariato, ha dimenticato le periferi e le classi meno abbienti che si sono sentite prive di protezione sociale.

La

“Noi del centrosinistra dovevamo essere più coraggiosi: dovevamo mettere la fiducia sullo ius soli. Adesso con Zingaretti mi auguro che riprenderemo la battaglia”.

Lo afferma il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, in un’intervista a Repubblica.

La cittadinanza a Rami, il ragazzo eroe dello scuolabus, rientra nella “logica della concessione, paternalistica, non dei diritti. Non tiene conto del fatto che questi ragazzi sono italiani e vivono già da uomini liberi come parte della nostra comunità, parlano l’italiano meglio di tanti politici”, osserva Delrio.

Dare la cittadinanza a 800mila ragazzi di famiglie straniere, dice rivolgendosi a Salvini e a Di Maio, “non attenta alla nostra identità. Significa riconoscere un diritto civile. La campagna contro, che è stata fatta, ha spaventato gli italiani, nella maggior parte favorevoli. Ma lo ius soli è una legge mite”.
“Sull’immigrazione c’è un clima di odio e xenofobia dettato dalla Lega”, sottolinea Delrio, secondo cui “anche per questo motivo i 5Stelle crollano nei sondaggi, perché non era nei loro valori fondativi adeguarsi a una destra xenofoba. Senza capire che allargare i diritti è una risorsa per tutta la societa’”

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