Emanuele Fiano: "sono inorridito dalle parole di Tajani, le scuse non sono sufficienti"
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Emanuele Fiano: "sono inorridito dalle parole di Tajani, le scuse non sono sufficienti"

Il deputato Pd, promotore della legge che punisce il reato di propaganda fascista, commenta le parole di Tajani sul 'fascismo buono'

Emanuele Fiano
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14 Marzo 2019 - 18.11


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Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd alla Camera nonché promotore, nel 2017, della legge che punisce il reato di propaganda fascista, ha scritto su Facebook un commento alle parole di Antonio Tajani sul ‘fascismo buono’: “Ma uno se dice cose palesemente contro la storia, esattamente cosa ci guadagna? C’è sempre una sola spiegazione in politica: che serve dire cose che attirino mondi sensibili a quelle parole, non c’è altra spiegazione possibile. Un motivo elettorale. Perchè non si puo’ accettare che il Presidente del Parlamento Europeo, faccia finta di dimenticarsi che Mussolini fino alle Leggi Razziali e alla Seconda Guerra Mondiale ebbe per esempio tempo di promulgare le fascistissime leggi che istituirono in Italia il Tribunale Speciale, che vietarono le associazioni e i partiti, che vietarono la libertà di stampa, la libertà di opinione contro il regime per tutti i dipendenti pubblici, e poi per tutti i cittadini, che istituì una legge elettorale che prevedeva una sola lista da approvare o bocciare, che arrestò, imprigionò e confinò centinaia di oppositori, che istituì una milizia del regime responsabile di violenze e di collaborazione poi con i nazisti, fuori dalla struttura delle forze dell’Ordine, che compì in Africa violenze inenarrabili contro le popolazioni che voleva sottomettere. Che fu dietro gli assassini politici che tutti conosciamo a partire da quello Matteotti. Semplicemente che un italiano che ci rappresenta in Europa, pensi che il Fascismo sia stato solo leggi razziali e partecipazione alla guerra, non si può accettare. O perlomeno io non lo accetto. Scuse o non scuse. Io non sono offeso, come pensa Tajani. Sono inorridito che ancora la destra italiana non fascista non sia libera nel giudizio sulla dittatura fascista”

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