Diciotti, la Rousseau è una groviera: vota anche Dora Palumbo, andata via da M5s
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Diciotti, la Rousseau è una groviera: vota anche Dora Palumbo, andata via da M5s

La Consigliera comunale di Bologna è andata via dopo l'accordo con la Lega. E oggi ha dimostrato che la piattaforma dove si vota online è fuori controllo

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18 Febbraio 2019 - 16.23


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Che fosse una buffonata politica lo hanno capito tutti. Anche se i grillini, usi a fare quello che dicono i capi senza fiatare (come nelle sette) in pubblico parlano di “democrazia”, di democrazia diretta e altre stupidaggini simili.
Ma c’è dell’altro: alla consultazione della base M5s sul caso Diciotti può votare anche chi ha lasciato (e non certo di nascosto) il Movimento.
A segnalarlo è Dora Palumbo, consigliera comunale di Bologna, oggi nel gruppo misto dopo aver rotto con i grillini quasi un anno fa.
“Chi sono gli iscritti alla piattaforma Rousseau? Chi può votare? Che affidabilità ha questo voto, visto che sono riuscita a votare anche io che ho lasciato il Movimento il 7 giugno 2018? E che dire di chi non ha mai fatto parte del Movimento?”, si chiede Palumbo, parlando con la ‘Dire’. Per la cronaca, Palumbo ha votato “no” al quesito: scelta che equivale ad essere a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini.
Del resto, Palumbo decise di lasciare il M5s proprio in disaccordo sulla scelta di siglare il contratto di Governo con la Lega.
“E’ un’alleanza con la casta, quella casta che per tanti anni avevamo combattuto”, dichiarò in quell’occasione Palumbo, bocciando nettamente la scelta di andare a governare “con una forza politica che non ha a cuore gli ultimi, ma cerca il consenso seminando odio e paura per poi innalzarsi ad antidoto per accaparrarsi voti”.
Da allora, il giudizio di Palumbo sul Movimento non è certo migliorato. “E’ in corso una votazione su Rousseau a cui nessun seguace-attivista del M5s avrebbe mai immaginato di dover partecipare. Non credevo che in cosi’ poco tempo il M5s abbandonasse gran parte dei principi fondanti”, scrive la consigliera comunale su Facebook.
“Cos’è rimasto? Forse il rispetto dei due mandati e la Tav. Ma domani- aggiunge Palumbo- partono le gare d’appalto per la Tav: due bandi che insieme costituiscono i tre quarti dell’opera. Saranno stoppati?”.

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