Le scempiaggini di Toninelli: "Ora la Francia deve chiedere scusa"

Le chiacchiere da bar del ministro: francese la colpa della Libia e di quello che accade in Africa.

Toninelli e Di Maio
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8 Febbraio 2019 - 10.20


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Chiacchiere da bar da parte di uno sprovveduto che per grazia ricevuta è diventato ministro. Un ministro che la cui arroganza è inferiore solo alla sua incompetenza e che, dall’alto del suo essere nulla politicamente, da lezioni ad una Repubblica di una grande nazione.
“Non sono preoccupato perché non c’è nessun tipo di scontro con la Francia. La Francia commise un grave errore nel 2011 e ne stiamo pagando le conseguenze noi italiani principalmente. È un peccato che non chiedano scusa su quel grande errore che hanno commesso, ma quando dicono che noi e i francesi siamo cugini è vero. È un popolo amico ma se si commettono degli errori bisogna chiedere scusa e si potrà rimediare”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, questa mattina a Genova a margine dello smontaggio del primo pezzo di Ponte Morandi.
“L’Africa – ha proseguito il ministro – è un continente che richiede un approccio completamente diverso e chi lo deve fare è la Francia. Stiamo interloquendo”.
“Macron non deve arrabbiarsi”, ha aggiunto il ministro commentando l’incontro dei vertici M5s con i gilet gialli. “Il partito di Macron è alleato con il Partito di opposizione italiano. Che stranezza c’è se un partito di maggioranza va ad incontrare dei candidati o membri di un partito di opposizione francese. Da quando è vietato?”.

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