Per Di Maio è sempre colpa degli altri. Sul decreto Carige : "Spezzeremo il legame tra partiti e banche"
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Per Di Maio è sempre colpa degli altri. Sul decreto Carige : "Spezzeremo il legame tra partiti e banche"

Il vicepremier risponde a una interpellanza M5S: "Ci sono il fratello di Scajola e un ex deputato dell'Ulivo".

Luigi Di Maio
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1 Febbraio 2019 - 10.01


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Il Vicepremier e ministro dello Sviluppo e Lavoro, Luigi Di Maio, rispondendo ad un’interpellanza urgente del M5S alla Camera, ha parlato di “vecchia politica” che è andata a braccetto con le banche, snocciolando alcuni nomi.
“Voglio pronunciare questa mattina in Aula – ha detto Di Maio- i nomi e cognomi non solo di chi ha contribuito al fallimento della banca ma anche dei loro sponsor politici: all’interno del Cda della banca nel periodo in cui si sono registrate le maggiori sofferenze erano presenti membri legati al mondo politico” come “l’ex vicepresidente di Carige ed ex parlamentare Alessandro Scajola, fratello dell’ex ministro nei vari governi Berlusconi Claudio Scajola, Luca Bonsignore, figlio di Vito Bonsignore ex eurodeputato del Pdl, Giovanni Marongiu, Sottosegretario del governo di centrosinistra guidato da Romano Prodi, e Alberto Repetto, parlamentare dell’Ulivo”. “Come vedete -ha aggiunto Di Maio- si spazia da destra a sinistra”.
Delle persone indicate Di Maio ha ricordato i ruoli svolti nell’istituto, tra cui quelli di consiglieri d’amministrazione e di direttore generale. “Nei periodi in cui si sono create le maggiori sofferenze – ha detto Di Maio – giocavano a fare i banchieri. Lo si capisce dalle operazioni temerarie”.
“Per lungo periodo – ha proseguito il vice premier – Carige ha assunto rischi molto alti su numerose operazioni discutibili. Perdite su crediti per diversi miliardi. Tra questi troviamo: un debito 450 milioni per i finanziamenti erogati al Gruppo Messina; 250 milioni concessi con estrema leggerezza al Parco degli Erzelli, una cittadella tecnologica fortemente voluta dalla politica ligure realizzata solo a metà sulla collina di Cornigliano; 35 milioni per un mutuo concesso al gruppo Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone; 20 milioni al gruppo che fa capo Beatrice Cozzi Parodi. Prestiti o fidi, in parte sanati ma che hanno provocato sofferenze alla banca, sono stati erogati ad alcune società riconducibili al dottor Enrico Preziosi e alla Prelios che faceva capo a Pirelli Re, del gruppo Pirelli”.
Sul decreto Carige “io mi auguro che venga modificato, migliorato e si possano mettere norme anti-furbetti, per esempio una norma sui bonus dei manager che se li sono divisi in questi anni inspiegabilmente, visto che la banca è sull’orlo del default”. Lo dice Luigi Di Maio, parlando della vicenda Carige: “Sicuramente decide il Parlamento”.
“Mi auguro che con la nuova Commissione d’inchiesta sulle banche venga avviata una seria inchiesta sul caso Carige”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio intervenendo alla Camera per rispondere alle interpellanze urgenti su Banca Carige.”Come governo e come maggioranza – ha spiegato Di Maio – abbiamo intenzione di approvare, nei prossimi mesi, nuove norme tra cui l’approvazione del Glass-Steagall Act che prevede la distinzione tra banche commerciali e banche d’affari, un fondo di garanzia per i risparmiatori delle banche ottenuto trattenendo fino al 60% dei bonus dei manager per 5 anni, una norma sulle porte girevoli, una seria legge sul conflitto di interessi, nuovi vertici per Consob, riforma vigilanza bancaria a livello europeo e l’istituzione di un fondo di garanzia dell’ue per i risparmiatori”.
“Oggi sono qui – ha detto il ministro – non solo per fare i nomi ma guardando al futuro ci sono cose che faremo per spezzare questo legame deleterio tra partiti e banche”.

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