Fattori contro Di Maio sui Gilet Gialli: "Non ha consultato nessuno e noi non siamo violenti"
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Fattori contro Di Maio sui Gilet Gialli: "Non ha consultato nessuno e noi non siamo violenti"

La senatrice del M5S si dissocia dal sostegno offerto dal vicepremier al movimento francese: "noi siamo stati e siamo francescani. La nostra è stata una rivoluzione gentile"

Elena Fattori
Elena Fattori
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8 Gennaio 2019 - 09.00


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Il sostegno offerto da Luigi Di Maio ai gilet gialli in Francia, il movimento di protesta che sta mettendo a ferro e fuoco le città francesi e la capitale Parigi, non piace ad Elena Fattori. La sentarice, voce critica del Movimento 5 stelle e ‘colpevole’ di non aver votato il decreto sicurezza, si dissocia nettamente dalle parole del vicepemier e capo politico dei pentastellati Di Maio.
“Ma quali gilet gialli – ha detto Fattori intervistata dal Corriere della Sera – noi siamo un’altra cosa. Noi siamo stati e siamo francescani, quelli lì invece sono dei violenti… La nostra è stata una rivoluzione gentile”.
“Noi del Movimento Cinque Stelle – ha aggiunto la senatrice – non siamo mai stati consultati su questo tema che tra le altre cose è assai complesso. Se Luigi la pensa così è liberissimo di farlo. Ma io non sono d’accordo. Non possiamo sostenere un movimento che si fa sempre più violento”.
“Io – ha ricordato Fattori – sono iscritta al M5s dal 2009. Ricordo come fosse ieri le battaglie per la raccolta differenziata. Ricordo la raccolta delle firme per il referendum sull’acqua pubblica. Eravamo propositivi: all’epoca non ci sarebbe mai frullato nella testa di andare a sfondare l’ingresso di un ministero, oppure di lanciare petardi, lacrimogeni. Ecco, sono sotto gli occhi di tutti le differenze”.
Di Maio ha anche messo a disposizione la piattaforma Rousseau? “Mi pare che i gilet gialli – ha risposto Fattori – utilizzino altri tipi di sistemi. Non mi sembrano interessati alle consultazioni ma più ai sanpietrini di Roma. Quanto a Rousseau, vorrei ricordare a Di Maio che non è sua la piattaforma ma che è privata. Voglio aggiungere un’altra cosa: in questa vicenda è poi saltato un altro principio cardine del Movimento. Noi ci siamo sempre detti: mai prendere posizioni su quanto succede all’estero. Infatti, quando venne eletto Emmanuel Macron criticammo aspramente Renzi che fece un endorsement sul presidente francese. Perché abbiamo cambiato idea anche su questo sano principio? Dovremmo essere spettatori silenti e invece…”.
Si tratta di una strategia elettorale in vista delle elezioni europee? “Se lo è, non l’ho compresa. Il popolo italiano – ha concluso Fattori – non è violento”.

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