L'accusa di Delrio: manovra contro il popolo che vuole minare l'Europa
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L'accusa di Delrio: manovra contro il popolo che vuole minare l'Europa

Il capogruppo dem alla Camera ha parole dure: hanno voluto una manovra così spregiudicata per calcolo politico e accusare la Ue che si opporrà

Andrea Marcucci, Maurizio Martina e Graziano Delrio al Quirinale dopo il colloquio con Mattarella
Andrea Marcucci, Maurizio Martina e Graziano Delrio al Quirinale dopo il colloquio con Mattarella
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29 Settembre 2018 - 09.38


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Da un lato un governo razzista, che nel nome del #primagliitaliani vuole partecipare alla fine dell’Unione Europea e farci ripiombare nelle tenebre del tradizionalismo autoritario. Dall’altro una sinistra priva di identità, divisa in fazioni e che – va detto – è stata a lungo ostaggio di Renzi e del renzismo, che è stata la principale causa dell’emorragia di voti passati dal Pd al M5s.

E adesso ci si attrezza – molto lentamente – a fare opposizione: “Questa è una manovra contro il popolo. Anche per questo ci aspettiamo tanta gente domani in piazza del Popolo a Roma”. Per Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera, “non va l’aumento della spesa corrente per misure sulle pensioni e per il reddito di cittadinanza. Quando uno Stato decide di togliersi dalla via maestra che e’ quella di creare lavoro e investimenti, in realtà sta scaricando il peso sulle nuove generazioni”.
“Di per sé richiedere nuova flessibilità all’Ue non è elemento negativo, ma se lo indirizzi verso provvedimenti che creano lavoro, non verso misure assistenziali e per gonfiare la spesa pensionistica”, osserva Delrio. “Salvini ha voluto una manovra così spregiudicata sfidando mercati ed Europa per accusare l’Ue. E’ un calcolo politico perché mira a distruggere la comunità europea” .
“Noi siamo per gli Stati uniti d’Europa e per riformare la Ue. La Carta dei progressisti è un inizio”. Sul reddito di cittadinanza, “alla sinistra piace dare lavoro non assistenzialismo. E poi, perché non hanno incrementato il reddito di inclusione? Non il Pd ma la Caritas, i sindacati, il Terzo Settore e le associazioni per l’Alleanza contro la Povertà hanno chiesto al governo di non azzerare il percorso fatto con il reddito di inclusione che aveva raggiunto 2 milioni e mezzo di poveri e che, se ampliato, sarebbe stato immediatamente operativo. Invece – sottolinea Delrio – il reddito di cittadinanza richiederà mesi se non anni per arrivare a chi ha bisogno. In realtà non hanno in testa i poveri ma la propaganda”.

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