Salvini e Foa, quando il cambiamento è peggio della prima Repubblica
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Salvini e Foa, quando il cambiamento è peggio della prima Repubblica

L'ultima notizia è che Marcello Foa ha un figlio che lavora nello staff social di Salvini: in che modo, di preciso, sarebbe "libero da influenze?"

Marcello Foa
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2 Agosto 2018 - 19.47


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Sul caso del presidente della Rai Foa, che è stato respinto dalla Commissione di Vigilanza ma che insiste a dire di poter esercitare il ruolo di presidente in quanto membro anziano del Consiglio di Amministrazione, sta arrivando a un livello che sprofonda nel ridicolo:

l’ultima è che Leonardo Foa, figlio di Marcello, lavora nello staff di Salvini dal 2017. Ben prima quindi del ‘governo del cambiamento’, ben prima dell’alleanza giallo-verde. E infatti non è di nepotismo che parliamo, o almeno non nel senso tradizionale del termine. Leonardo Foa ha un curriculum di tutto rispetto, secondo quanto riportato nel suo profilo LinkedIn: Laurea in Economia aziendale alla Bocconi, Master alla Scuola di Management di Grenoble, tutto prima dei 24 anni. Tanto di cappello e se poi ha deciso di entrare nelle fila di Salvini, ognuno sceglie da che parte stare. Il problema non è il figlio. Qui il punto è il padre.

Marcello Foa, come è stato ampiamente dimostrato in questi giorni, anche se bisogna urlare per coprire gli strepiti dei suoi sostenitori, di giornalismo non sa un tubo: rilanciatore seriale delle fake news più becere, comprese quella della famigerata Francesca Totolo prezzolata da Casapound, totalmente inesperto in materia di televisione, proprietario di una holding con sede nel Ticino che tra i suoi clienti consta la testata “Silenzi e Falsità”, il cui fondatore è un collaboratore stretto della Casaleggio associati, assiduo frequentatore di Russia Today, giornale finanziato da Mosca e vicino a Putin. E ora, scopriamo, con un figlio che lavora nello staff di Salvini e non in una posizione qualunque ma in quella di responsabile dei social network del Ministro dell’Interno. In pratica da lui passano i messaggi che quotidianamente Salvini pubblica sui social.

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Ma allora, di quale libertà blaterano Di Maio e Salvini quando parlano di Foa? Con che coraggio Di Maio, il nemico numero uno della Ka$ta figlia della prima Repubblica indica come libero e scevro da qualsiasi influenza un signore come Marcello Foa, che se avesse un briciolo di dignità rassegnerebbe le sue dimissioni domani stesso? 

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