Renzi bastona Gentiloni e Martina si dissocia: critiche sbagliate e ingiuste

Il nuovo segretario prende le distanze dall'ex rottamatore: va attaccata la destra pericolosa ora al governo, non chi di noi ha servito bene il Paese

Renzi e Gentiloni
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8 Luglio 2018 - 10.31


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Qualcuno aspettava un’autocritica di Renzi, l’ex democristiano abile a esercitare una vera e propria Opa per appropriarsi di ciò che restava della sinistra?
Ma quando mai. La colpa è solo degli altri. Di quelli di Leu, della Cgil, dei gufi, dei giornali e ora perfino di Gentiloni. Tutti fuorché lui.
Così perfino il timido e traballante Martina si è dissociato: le critiche di ieri di Renzi a Gentiloni? “Sono sbagliate e ingiuste, non le ho condivise”. Lo ha detto il segretario del Partito democratico Maurizio Martina, interpellato al telefono dall’Ansa. “Basta dividersi così tra noi, io voglio un Pd diverso”, aggiunge. “Va attaccata la destra pericolosa ora al governo, non chi di noi ha servito bene il Paese”.
L’ex rottamatore rottamato (almeno per ora) nell’elenco delle dieci cause della sconfitta (in realtà ne bastava una sola: Renzi, ndr) dopo aver chiamato in causa l’intero partito e le sue «divisioni interne», peraltro spesso da lui stesso provocate, aveva bastonato anche il governo di Gentiloni e la sua «algida sobrietà». «Non abbiamo più dettato l’agenda», ha detto: sullo Ius soli su cui andava posta la fiducia, sui voucher che non andavano tolti, sui vitalizi fermati in Senato dal Pd”.
Gentiloni era restato impassibile, rimanendo seduto quando i delegati si erano alzati in piedi ad applaudire Renzi, e solo in privato si è lasciato andare a un duro commento: «Imbarazzante».

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