Lega-M5s senza Berlusconi? Gelmini dice no ma c'è una fronda azzurra
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Lega-M5s senza Berlusconi? Gelmini dice no ma c'è una fronda azzurra

Il capogruppo della Lega Giorgetti: l'eventuale appoggio del Cav. al governo 'neutrale' segnerebbe la fine dell'alleanza di centrodestra. I timori di Forza Italia, il pressing di Di Maio, l'assemblea Pd

Salvini e Meloni vanno a Palazzo Grazioli
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8 Maggio 2018 - 12.08


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“Certo, sarebbe un grosso problema, credo di sì”. Così il capogruppo della Lega alla Camera, Giancarlo Giorgetti risponde a chi gli chiede se l’eventuale appoggio di Berlusconi al governo ‘neutrale’, a suo giudizio, segnerebbe la fine dell’alleanza di centrodestra. 

“Oggi, domani, nei prossimi giorni e i prossimi mesi continueremo i nostri sforzi per cercare quelle soluzioni possibili per far nascere un governo politico voluto dagli italiani: continuiamo a chiedere a Silvio Berlusconi un gesto di responsabilità in modo da permettere la nascita di questo esecutivo”.

Proposta “irricevibile”, replica Maria Stella Gelmini, capogruppo Forza Italia alla Camera, parlando con i giornalisti al Senato. “Oggi – prosegue – chiedere a FI di dare l’appoggio esterno mi pare una domanda malposta che non può che avere una risposta negativa”. Però dicono voci vicine al centrodestra che il sodalizio della Lega con il Cav. inizia a vacillare.  E soprattutto che dentro Forza Italia  ci siano dei ripensamenti dettati dalla paura un ridimensionamento alle urne e nelle stesse liste elettoral. Tra alcuni dei consiglieri del Cavaliere si fa strada l’ipotesi di non mettersi di traverso rispetto a un governo giallo-verde. E  Berlusconi viene descritto come sempre più insofferente rispetto al pressing in corso. 

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I pentastellati non stanno a guardare. E quindi, come è ovvio,  Di Maio lascia la porta socchiusa E ribadisce: “Se qualcuno volesse ricominciare a pensare al bene del Paese, noi siamo sempre disponibili. Ho sempre il cellulare acceso…”. Definisce poi il suo rapporto con Salvini come lo stato di Facebook “una relazione complicata”. Un rapporto difficile che però “aveva enormi potenzialità, ma se non è libero non porta da nessuna parte. Se non toglie i voti dal freezer…”. E conferma come giorno più probabile per le elezioni il 22 luglio.
L’amarezza di Mattarella. Un riferimento alle tensioni di queste ore, e alla delusione per il comportamento delle forze politiche, arriva anche da Sergio Mattarella. In una frase pronunciata durante l’incontro con i giocatori di Milan e Juventus, protagonisti domani della finale di Coppa Italia. “Un buon arbitro spera sempre di non essere notato e può non essere notato se i giocatori sono corretti”, ha detto il capo dello Stato.
L’assemblea Dem. Il presidente del Pd Matteo Orfini ha convocato, a quanto si apprende, l’assemblea nazionale del Pd per sabato 19 Maggio alle 10.30, all’hotel Ergife di Roma. La convocazione sta giungendo in questi minuti ai componenti del parlamentino Dem: all’ordine del giorno ci sono le dimissioni del segretario, Matteo Renzi e i conseguenti adempimenti. A norma di Statuto si può passare all’elezione di un nuovo segretario da parte dell’assemblea o alla convocazione del congresso. 

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