Roma, la comunità ebraica rompe con l'Anpi: "Hanno scelto i palestinesi a noi"

Salta l'accordo promosso dal Campidoglio. La sindaca Raggi: "lo spirito unitario della resistenza italiana è alla base della nostra Costituzione. Respingiamo ogni tentativo di strumentalizzazione"

Manifestazione Anpi
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24 Aprile 2018 - 12.57


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Quello di domani doveva essere il 25 aprile della svolta nei rapporti tra la comunità ebraica romana e l’Anpi. Dopo diversi anni di cortei separati quest’anno la manifestazione per la festa della Liberazione aveva ritrovato una sua forma unitaria con l’accordo firmato dall’Associazione nazionale dei partigiani d’Italia e dalla comunità ebraica di Roma con la mediazione del Campidoglio e della sindaca Virginia Raggi. Ma così non sarà.
La comunità ebraica di Roma ha infatti annunciato che non parteciperà al corteo unitario per il 25 aprile promosso dall’Anpi alla luce della presenza della rappresentanza palestinese che sfilerà “con kefieh e bandiere”.
“Non parteciperemo al corteo unitario a Roma. La Comunità Ebraica – si legge su un comunicato – il 25 aprile andrà alle 9.30 alle Fosse Ardeatine e poi alle 10 a Via Tasso per un momento pubblico di raccoglimento per ricordare la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo”.
“L’Anpi nonostante gli accordi – accusa la comunità ebraica di Roma – non ha voluto prendere una posizione definitiva in merito a presenze organizzate di associazioni palestinesi e filopalestinesi con simboli estranei allo spirito del 25 aprile. Non basta una nota ambigua in cui si invitano tutti a partecipare, perché in questa giornata bisogna portare rispetto alla storia e ai suoi protagonisti. L’equidistanza tra i simboli di chi combatteva con i nazisti e quelli della Brigata Ebraica è inaccettabile e antistorica e se l’Anpi non ha la forza e la volontà di delegittimare la presenza di questi gruppi viene meno il senso di una manifestazione unitaria”.
Un duro attacco all’Anpi che sperava di fare della giornata di domani un primo passo verso un’occasione di incontro tra ebrei e palestinesi a Roma. La formula “manifestazione popolare che si concentri sulla storia della Resistenza e dei suoi protagonisti” secondo l’Anpi era da intendersi come prima fila del corteo a chi ha partecipato alla Liberazione, Brigata ebraica inclusa, ma nessun veto alla partecipazione. Secondo la comunità ebraica significava semplicemente che i palestinesi non erano i benvenuti. E così quando la comunità palestinese ha annunciato la sua presenza, come ogni anno, con “bandiere e kefieh”, rivendicando il pieno diritto di manifestare in quanto rappresentanti di un popolo che subisce l’occupazione di Israele, la comunità ebraica ha fatto dietrofront. Chiedendo altrimenti all’Anpi un’esclusione forzata dei palestinesi dal corteo.
Immediata la replica del Campidoglio: “Il 25 aprile è la Festa della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo: lo spirito unitario della resistenza italiana è alla base della nostra Costituzione. A questo, e non ad altro, è dedicata la manifestazione di mercoledì che auspichiamo veda sfilare finalmente insieme Anpi e Comunità ebraica a Roma. Respingiamo ogni tentativo di strumentalizzazione della manifestazione per rivendicazioni diverse da quelle indicate dagli organizzatori stessi”.

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