La super partes Casellati esterna: emarginare Berlusconi è una ferita alla democrazia

La presidente del Senato mostra il vero volto: ha campeggiato nella vita politica ed economica degli ultimi venti anni. Ma che ha fatto in 20 anni?

Elisabetta Casellati
Elisabetta Casellati
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14 Aprile 2018 - 17.04


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Come seconda carica dello Stato, dopo una premessa di un ruolo super partes, si è dimostrata subito per quello che è: una ultras berlusconiana diventata presidente del Senato (anche con i voti del M5s) per essere stata una delle teoriche delle leggi ad personam e della storiella di Ruby nipotina di Mubarak, stupidaggine inventata per dare una connotazione internazionale a una vicenda che aveva molto più a che fare con i reggiseni che con le feluche.
“Io credo che oggi come oggi queste uscite siano uscite che forse sarebbe meglio evitare, perché già la situazione è molto complicata, addirittura inedito il panorama politico che è uscito dalle elezioni del 4 marzo. Accendere ancora di più i fuochi e complicare una situazione la cui soluzione costituisce un rebus per tutti, non mi pare opportuno e non mi pare opportuno neanche in una dialettica politica che dovrebbe andare anche verso una pacificazione, una distensione e non verso il fatto di dover accendere ancora di più gli animi”. Lo ha affermato il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, a “L’intervista” di Maria Latella su Sky Tg24 commentando le recenti dichiarazioni di Alessandro Di Battista (M5s) in cui aveva definito Berlusconi `il male assoluto` e rispondendo alla domanda su come farà a dialogare con il Movimento 5 Stelle.
“Trovo poi – ha aggiunto – che porre veti, emarginare una personalità come quella di Berlusconi che ha campeggiato nella vita politica ed economica degli ultimi venti anni non sia neppure possibile, nel senso che sarebbe una ferita alla nostra democrazia non mettere su un tavolo ad un livello di parità tutti gli interlocutori politici di questo momento. Non ci deve essere uno che ci sta ed un altro che non ci sta. Tutti, a pari merito – ha concluso Casellati – devono mettersi attorno ad un tavolo per decidere quello che si vuole fare per il nostro Paese. Questo significa assunzione di responsabilità ed è questo che noi dobbiamo ai nostri cittadini”.

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