Martina, il Renzi dal volto umano si candida segretario del Pd
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Martina, il Renzi dal volto umano si candida segretario del Pd

Il vice del 'bomba' prova a mettere insieme renziani moderari, Orlando, Franceschini e Cuperlo. Ma il problema è uno: quale progetto politico?

Martina e Renzi
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4 Aprile 2018 - 19.47


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Rottamare Renzi e il renzismo? Chissà. Lui ne è stato il fido vice ma spesso sono proprio i vice quelli che mettono i naftalina i capi. E adesso Maurizio Martina ha annunciato la decisione di candidarsi segretario all’assemblea nazionale. E non è escluso che a fronteggiarlo non trovi uno sfidante.
Le indiscrezioni che riferiscono di una pax siglata tra la sua area e la componente renziana che fa riferimento all’ex segretario passeranno domani per la prova del fuoco.
Al Colle il Pd salirà per la prima delle consultazioni che da qui al 21 aprile lo vedranno riferire al presidente della Repubblica almeno un’altra volta. Intorno a Martina si coalizza un’area dei “volenterosi” che mette insieme Dario Franceschini e Andrea Orlando, Gianni Cuperlo ma anche renziani per cosi’ dire ‘moderati’. Indisponibili a sostenere un governo guidato da Luigi Di Maio, le componenti di questo correntone sono tuttavia favorevoli a garantire il proprio sostegno al presidente della Repubblica nella soluzione dello stallo istituzionale.
L’opzione è stata ribadita ieri nel corso di una riunione dei parlamentari più vicini a Martina, alla quale avrebbero partecipato anche esponenti un tempo vicini a Renzi. Segno che l’area della collaborazione si allarga, non tanto perché Luigi Di Maio ieri, in un’intervista televisiva, abbia citato Franceschini, Orlando e Martina come esponenti dem “apprezzabili” a differenza di Matteo Renzi. Quanto perché dal primo colloquio al Colle i Democratici, e in primo luogo l’area che si riconosce in Renzi, si aspettano di valutare le reali chance di un governo ‘elettorale’.
Un fallimento dell’intesa tra M5s e Lega, avvicinerebbe gioco forza anche la prospettiva di un ritorno anticipato al voto. Al contrario, se l’ipotesi di un esecutivo che non coinvolge il Pd trovasse conferma, la pax martiniana, che qualcuno tra i renziani ironicamente definisce “l’estate di Martina”, farebbe comodo a tutti. Una pausa più o meno lunga in cui il partito si rimette in piedi e si prepara a vere primarie per la premiership. E in questo caso potrebbero correre vari esponenti: a cominciare da Matteo Richetti che illustrerà a breve il suo progetto per rilanciare il partito. Tutt’altro discorso invece nel caso di un governo dove il Pd giocasse un ruolo. Walter Veltroni e lo stesso Maurizio Martina hanno condannato oggi qualsiasi tentazione di andare “oltre il Pd”. Ma la suggestione circola e in molti scommettono che si alimenterà ulteriormente di fronte a una collaborazione tra Pd e M5s.

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