Accordo M5s-Lega sulle Camere in vista del governo, il Centrodestra scricchiola

Il leader leghista: 'Aperti a proposte ma mai col Pd'. Frattura con Berlusconi. Di Maio chiede Montecitorio

Salvini e Di Maio
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15 Marzo 2018 - 08.43


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La guerra di posizione in atto nel centrodestra tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi riapre i giochi sugli accordi per le nomine alla presidenza delle Camera ma anche nuovi possibili scenari di governo, o per un ritorno pilotato alle urne dopo il via libera ad una nuova legge elettorale. Di Maio e Salvini sembrano sempre più voler avvicinare le loro posizioni. Anche se in serata il leader M5s rivendica con nettezza la presidenza della Camera ai pentastellati: “siamo la prima forza del Paese”, ricorda. E’ però il leader della Lega ad assumere l’iniziativa rompendo gli indugi per formalizzare il dialogo con i 5 Stelle. In serata chiama Di Maio per una prima presa di contatto. “Abbiamo concordato sulla necessità di confrontarsi sulle presidenze delle due Camere nel rispetto del voto degli italiani”, spiega Salvini che, subito dopo, chiama Maurizio Martina e Pietro Grasso sottolineando loro la volontà di rendere operativo il Parlamento il più presto possibile. “Ho il mandato della coalizione a sentire gli altri segretari sulle Presidenze delle Camere”. Ma, spiega, “i ragionamenti sugli organismi di garanzia sono slegati da ragionamenti sul governo”. Ragionamenti a cui, tuttavia, non si sottrae: il punto di partenza è un “no a qualsiasi governo che abbia al centro Gentiloni, Boschi, Minniti”. Tutto il resto è possibile.

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Intanto da Silvio Berlusconi arriva uno stop a M5s. “Ho aperto la porta per cacciarli via”, replica il leader di FI arrivando alla Camera per l’assemblea dei gruppi a chi gli chiede se avesse aperto all’ipotesi di un governo con i Cinque Stelle.

Di Maio: “sentito Salvini, la presidenza della Camera al M5s”

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“Ieri, poco dopo le ore 20 ho ricevuto una telefonata da Matteo Salvini. Mi fa piacere raccontarvi cosa ci siamo detti perché voglio che tutto avvenga nella massima trasparenza”. Lo scrive sul blog del M5s il suo capo politico, Luigi Di Maio. Lo scambio tra i due leader, in sintesi, li ha visti riconoscersi reciprocamente la vittoria che però passa, secondo Di Maio, attraverso “l’attribuzione al MoVimento della presidenza della Camera dei Deputati” in quanto “prima forza politica del Paese”.
“Ho ricordato a Salvini – ha scritto ancora nel post Di Maio – che il MoVimento 5 Stelle è la prima forza politica del Paese, con il 32% dei voti, pari a quasi 11 milioni di italiani che ci hanno dato fiducia, e che alla Camera abbiamo il 36% dei deputati. Per noi questa volontà è sacrosanta e vogliamo che venga rispecchiata attraverso l’attribuzione al MoVimento della presidenza della Camera dei deputati. Questo ci permetterà di portare avanti, a partire dall’Ufficio di Presidenza, la nostra battaglia per l’abolizione dei vitalizi e tanto altro. Anche Salvini – ha concluso Di Maio – ha riconosciuto il nostro straordinario risultato, e io ho riconosciuto il successo elettorale ottenuto dalla Lega”.
A questo punto resta da capire cosa accadrà per la presidenza del Senato, che dovrebbe andare alla Lega. Per sciogliere il nodo di Palazzo Madama i capigruppo del M5s, Giulia Grillo e Danilo Toninelli, incontreranno oggi le altre forze politiche e ricordano che il dialogo sulle presidenze delle Camere è slegato dalla formazione del nuovo governo.
L’avvicinamento tra Di Maio e Salvini rischia di ampliare la frattura nel centrodestra, tra Lega e Forza Italia. Proprio ieri Berlusconi aveva stroncato l’apertura a un governo con i 5 stelle: “ho aperto la porta per cacciarli via”.

 

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