Bagarre leghista contro lo Ius soli, la ministra Fedeli in infermeria

I senatori leghisti contro i tavoli del governo e nel parapiglia la ministra è caduta infortunandosi al gomito

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15 Giugno 2017 - 14.09


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Una brutta pagina per il Parlamento, colpa dell’odio xenofobo che si respira da troppo tempo: il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli è finita in infermeria dopo una caduta al Senato durante le contestazioni della Lega Nord mentre si discuteva dello ius soli. La Fedeli era ai banchi del governo quando alcuni senatori del Carroccio si sono avvicinati “con cartelloni e l’hanno spinta contro il tavolo e le sedie”, raccontano esponenti dem. Il ministro è stato medicato con un cerotto antidolorifico al gomito: “Sto bene”.
Secondo i testimoni alcuni senatori della Lega che stavano protestando sarebbero caduti tra i banchi del governo e nel parapiglia una sedia avrebbe urtato al gomito Valeria Fedeli, subito soccorsa e portata in infermeria. Informato dell’accaduto, il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha sentito al telefono il ministro per accertarsi delle sue condizioni.
Il ministro Fedeli, dopo l’incidente, afferma su Twitter: “Sto bene, grazie a tutte e a tutti. Non saranno i tentativi di sopraffazione a fermare una battaglia di civiltà come lo Ius Soli”.
“Solidarietà a Valeria Fedeli colpita durante gazzarra leghista al Senato contro #IusSoli”, scrive su Twitter il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato. Gli fa eco il ministro per i rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro che, sempre su Twitter afferma: “Indecente la bagarre della Lega e il silenzio complice di M5S mentre incardiniamo lo Ius soli. Che tristezza anteporre la ricerca del consenso alla civiltà”.

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Poco dopo è stato il capogruppo del Carroccio, Gian Marco Centinaio, a chiedere di essere medicato con del ghiaccio alla mano sinistra perché “gonfia” dopo aver resistito alla presa di sette assistenti parlamentari chiamati a staccarlo dal banco del governo cui si era aggrappato.
“Avevo chiesto solo di parlare ma il presidente Grasso è noto per non farmi parlare”. Il capogruppo della Lega al Senato, Gian Marco Centinaio, racconta come sono cominciati i disordini nell’Aula di Palazzo Madama: “Nel momento in cui non mi hanno lasciato parlare abbiamo occupato i banchi del governo e io sono stato portato via per ultimo perché ho resistito come a Fort Alamo”.

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