Voucher: dal 2018 saranno aboliti. La maggioranza chiude la questione Referendum

Domani è previsto il decreto. Ci sarà un periodo di transizione per chi li ha già acquistati, e poi l'abolizione definitiva.

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16 Marzo 2017 - 16.40


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Dalla maggioranza arriva la decisione di disinnescare definitivamente la bomba del Referendum di maggio indetto dalla Cgil sui voucher. I buoni lavoro più criticati di sempre verranno, a quanto si apprende, aboliti.

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La maggioranza parlamentare alla fine ha optato per la drastica soluzione: “Oggi voteremo per l’abrogazione totale dei voucher”, ha spiegato Patrizia Maestri (Pd), relatrice della proposta di legge che verrà votata in commissione Lavoro della Camera questo pomeriggio. “Ci sarà un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2017 per permettere di utilizzarli a chi li ha già acquistati”, ha continuato Maestri sottolineando che l’abrogazione “va bene, è un risultato inatteso ma positivo, speriamo però che il governo non li faccia poi rientrare sotto altre forme”, ha concluso.

Intanto il presidente dell’Inps Tito Boeri aveva fatto sapere che circoscrivere l’uso dei tagliandi lavoro solo alle famiglie vorrebbe dire cancellare di fatto tale istituto, visto che, spiega, “oggi solo il 3% dei voucher è usato direttamente dalle famiglie”.

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Il testo dell’emendamento che la maggioranza si prepara a votare elimina proprio i tre articoli del Jobs Act che il quesito referendario promosso dal sindacato camussiano chiedeva di abolire. I tre articoli rientrano nel capitolo VI sul lavoro accessorio: il 48 su “definizione e campo di applicazione”; il 49 su “disciplina del lavoro accessorio” e il 50 su “coordinamento informativo a fini previdenziali”.
“Noi – ha spiegato la deputata Pd – saremmo stati favorevoli a mantenere i voucher per le famiglie ma a seguito del confronto con il governo andremo verso l’abrogazione”. Domani il Consiglio dei ministri dovrebbe quindi adottare il relativo decreto. “Chiediamo – conclude Maestri – che si tenga conto anche del tema appalti”, su cui pende l’altro referendum voluto della Cgil”.

Alla fine la scelta del Pd è stata questa: scongiurare un referendum nel delicato momento in cui l’ex premier sta rilanciando la sua corsa alla leadership del partito, e quindi alle elezioni. Lo stesso Renzi che si era liberato della paternità dei voucher dichiarando che non erano frutto del suo Jobs Act, ma di quella sinistra che oggi si è battuto per la loro abolizione.

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