Zagrebelsky: il ddl Boschi blinda il potere

Secondo il giurista: questa cosiddetta riforma della Costituzione è una 'blindatura' di un giro di interessi che ha conquistato il potere e se lo vuole tenere stretto.

Gustavo Zagrebelsky
Gustavo Zagrebelsky
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13 Gennaio 2016 - 10.32


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“Questa riforma è il carapace del potere”. Sono le parole del giurista Gustavo Zagrebelsky intervistato a proposito del ddl Boschi. La Costituzione “dovrebbe essere la regola della convivenza tra tutti. Di tutti con tutti. Una garanzia reciproca. Invece, nel nostro caso, la riforma della Costituzione è stata promossa dal governo, imposta dal governo e votata dalla maggioranza del governo. Questi dati di fatto non le fanno sospettare che questa cosiddetta riforma della Costituzione sia una ‘blindatura’ di un giro di interessi che ha conquistato il potere e se lo vuole tenere stretto?”.

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Renzi e i suoi “dicono che l’Italia aspetta da 30 anni questa riforma. Sarebbe più giusto dire che a qualcuno, e tra questi ora i nostri ‘riformatori’, la vigente Costituzione non è mai piaciuta”. “E’ in corso da 30 anni un’involuzione che ha rovesciato la piramide della democrazia. La base, cioè i cittadini, le loro associazioni, le strutture sociali, contano sempre di meno, e sempre di più contano i vertici, che siano i vertici dei partiti o delle istituzioni. Questa è un’involuzione che tecnicamente si può chiamare il passaggio dalla democrazia all’oligarchia”.

“La mia è una pura constatazione. I partiti, a cominciare dal Pd, che dovevano essere canali di organizzazione e partecipazione politica, sono stati distrutti. In essi domina ormai il ‘caro segretario’ che controlla il partito e attraverso di esso opera nelle istituzioni. I sindacati sono in grave difficoltà e chi governa, invece di preoccuparsi, se ne compiace. La maggioranza del Parlamento opera sotto la sferza del governo. La legge elettorale, Porcellum o Italicum che sia, mette nelle mani del segretario del partito la selezione dei candidati sulla base di un rapporto di fedeltà personale. E il governo e’ composto da ministri a disposizione del leader”. “La riforma costituzionale non tocca solo il Senato, ma in generale redistribuisce i poteri in maniera tale che il baricentro si sposta radicalmente a favore dell’esecutivo”.

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