Mazza bubù, la sinistra non c’è più

Uno spettro si aggira per l’Italia: il fantasma (meglio, lo zombie) della sinistra. Cosa rimane dei governi Prodi, D'Alema, Amato, Letta? Chiacchiere. [Flavio Fusi]

Flavio Fusi
Flavio Fusi
Preroll AMP

Desk2 Modifica articolo

11 Ottobre 2014 - 16.21


ATF AMP
di Flavio Fusi

Uno spettro si aggira per l’Italia: il fantasma (meglio, lo zombie) della sinistra. Sull’ articolo 18, la Cgil toglie dagli sgabuzzini le polverose bandiere e la minoranza Dem piagnucola. Si tenta la respirazione bocca a bocca. Ma il paziente agonizza, e i medici al capezzale (sorpresa!) sono gli stessi che in 25 anni l’hanno sfibrato, massacrato e ridotto alla fame. Doveva accadere, infine. Di sconfitta in sconfitta, questi campioni sono riusciti a disperdere il significato e la dignità di una grande idea universale. Unico esempio in Europa: una sinistra cieca, sorda e parolaia. Inesistente, immobile, tremula, conservatrice.

Top Right AMP

Eppure, qualche elezione sono riusciti a vincerla, al governo ci sono pure stati. L’ antico Prodi con Bertinotti, e poi D’Alema, e poi Amato, e poi ancora Prodi, e infine il ruspante Bersani e Letta “palle d’acciaio.” Di questi governi, non è restato nemmeno il ricordo. Una legge di sinistra? Un soprassalto di dignità? Una battaglia vera? Una sfida coraggiosa? Chiacchiere tante, risultati zero.

In questa lunga ritirata, gli “scienziati politici” della sinistra nostrana sono riusciti ad arrendersi anche ai taxisti romani, alla lobby dei notai e alla temibile consorteria dei farmacisti. Anche sulle unioni civili la parola stessa faceva paura, e si inventarono i “Dico”, come la marca di un detersivo. Salvo poi non farne nulla. E il lavoro, e la burocrazia trionfante, e l’evasione fiscale? E il conflitto di interessi? E gli sprechi intollerabili, e le ruberie del ceto politico?

Dynamic 1 AMP

La campana dell’ultimo round era suonata nel lontano ’89, il fatale ’89. Ricordate? La caduta del Muro, il mondo nuovo, la sinistra occidentale da rifondare, una sfida epocale a cui rispondere. Di quel tempo di ferro e di fuoco, qui in Italia ricordiamo soltanto le lacrimucce di Occhetto, la zampatina di D’Alema, il “geniale sposalizio” delle antiche nomenclature comuniste e democristiane, spacciato come saldatura delle grandi tradizioni politiche e sociali dell’Italia novecentesca.

Ma al Novecento siamo rimasti, ben oltre il passaggio di secolo, con le stesse facce, le stesse carriere, la stessa arroganza, la stessa inerzia mortale. Il declino della sinistra ha accompagnato, passo dopo passo, il declino straziante del Paese. In questo lungo sonno, lo stesso Berlusconi è servito a volte come alibi. Troppo forte, troppo ricco, troppo diverso, troppo tutto, lo Zelig di Arcore e Segrate. Al miliardario ridens ci siamo incatenati per oltre un ventennio, resuscitando la salma ad ogni maledetta elezione.

Oggi la storia si ripete con Matteo Renzi. Al boy scout di Rignano sull’ Arno si è consegnata la “sinistra agonizzante” dell’ eterno Novecento italiano, dopo l’ ultima, catastrofica avventura elettorale. Oggi ci si indigna: “ma non è di sinistra!” E’ vero, l’ uomo non è di sinistra. Vuol mettere in piedi un “partito della nazione” sulle rovine del “partito dei lavoratori”. E forse andrà a sbattere, perché è troppo presuntuoso, perché non ha la forza di affrontare i veri problemi dell’ Italia, perché è tanto “chiacchiere e distintivo.” Infine perché questo Paese sfortunato si sbriciola tra le sue mani come si sbriciola in questi giorni la riviera ligure portandosi dietro Genova e i genovesi affranti e furiosi.

Dynamic 1 AMP

Ma la cosa è infine la “sinistra italiana”? Per quanto mi riguarda, ormai mi accontento di un Paese normale. Un Paese normale: tanti anni fa lo aveva invocato anche l’astuto D’Alema, ricordate? Se qualcuno mi darà mai un Paese soltanto normale, europeo, magari noioso, ma degno, voterò per lui. Le “belle bandiere” le lascio a Pasolini e ai tardivi ditirambi di Walter Veltroni. Sono di sinistra, e allora? La sinistra, quella che ho sognato ma non ho mai avuto, resta nella mia piccola storia personale. Direte: ti accontenti di poco. E’ vero, ma questa sinistra – così come l’ hanno ridotta – è una moneta che non ha più valore nel mercato politico italiano.

FloorAD AMP
Exit mobile version