Alla Camera per la fiducia

È in corso nell'Aula la votazione sulla fiducia al governo Renzi. Il voto è palese. Sulle riforme: «Realizzarle entro l'inizio del semestre di presidenza dell'Ue».

Alla Camera per la fiducia
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25 Febbraio 2014 - 13.30


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“Ok il Senato, adesso la Camera. Poi si inizia a lavorare sul serio. Domani scuole, lavoratori, imprenditori, sindaci a Treviso. #lavoltabuona”. Così su Twitter di buon mattino il presidente del Consiglio Matteo Renzi a poche ore dal voto di fiducia alla Camera. È terminato il passaggio parlamentare con le dichiarazioni dei deputati. Ora è in corso la votazione sulla fiducia. È palese ed avviene per appello nominale: ciascun deputato sfila davanti al banco della presidenza e dichiara ad alta voce il proprio voto. La chiama è iniziata dal deputato Manlio Di Stefano.

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Il premier ha preso la parola alle ore 16. Le opposizioni, infatti, avevano chiesto un allungamento dei tempi a disposizione per il dibattito in merito alla fiducia da accordare al nuovo esecutivo. Allungamento che è stato concesso dalla presidente dell’Aula Laura Boldrini e che durerà quindi 6 ore, invece delle abituali 3.

Il premier ha presentato il suo programma dicendo: “abbiamo solo questa chance”. I temi ricordati a Montecitorio: stabilità scuole più importante dei conti, a settembre investimenti; taglio due cifre cuneo sono miliardi; serve semplificazione, politica non sia fiume di parole. E poi cita don Milani, Chesterton e famiglia Addams.

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L’esecutivo può contare alla Camera su un numero di voti molto più ampio di quanto non accada in Senato. Ieri in nottata si è chiusa la maratona di Palazzo Madama, che dopo 11 ore ha votato la fiducia al nuovo governo con 196 sì.

Matteo Renzi siede ai banchi del governo tra i ministri degli Interni e degli Esteri, Alfano e Mogherini. Oggi alla Camera il premier si è portato anche il suo computer portatile, che tiene acceso davanti a sé sul banco del Governo, al fianco delle carte. È una delle prima volte che sul banco del Governo a Montecitorio si vede un pc.

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