Renzi vuole le dimissioni della De Girolamo

Il segretario Pd evoca lo stile di Josefa Idem, che ha lasciato. E alza il tiro sulle riforme. Meglio il voto del rimpasto... [Fabio Luppino]

Renzi vuole le dimissioni della De Girolamo
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14 Gennaio 2014 - 19.38


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di Fabio Luppino

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Nessuno ora lascerà la poltrona di ministro con un rimpasto. De Girolamo inizierà la causa legale per violazione della privacy, risponderà in Parlamento, con lei saranno benevoli dalla maggioranza e dall’opposizione. Il segretario del Pd prende velatamente posizione critica e la fa prendere al suo partito (ci sarà una interpellanza in cui si chiede un chiarimento al ministro, non le sue dimissioni), ricordando lo stile di Josefa Idem, ma rinviando l’ultima decisione nelle mani di Letta. La parola rimpasto fa venire l’orticaria a Matteo Renzi, se poi si deve mettere mano al governo è meglio farne un altro attraverso il voto. Insomma: o la De Girolamo resta al suo posto o si dimetterà e sarà sostituita. Stop.

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Il segretario Pd non si farà bloccare dalla palude. I giornali descrivono gli appetiti dei renziani. Ma ce la vedete la Boschi al ministero delle Riforme? Renzi si fa massacrare i suoi personaggi più forti nei tiri e molla dei partiti su come vuoi oggi il Senato, cosa tagli da subito o da dopo? Diffcile che ciò avvenga. La necessità di cambiare sta nel patto di governo, non nei desiderata di Renzi. Così come la nuova legge elettorale imposta ora dalla Consulta, ma da anni reclamata dalla decenza. A Renzi basta solo far spingere il Pd su questi due temi, contando sulla maggioranza assoluta alla Camera e su accordi mirati al Senato. Puntare al rimpasto significherebbe aprire al bilancino, agli accordicchi, ai giochi di sponda in cui il sindaco di Firenze è anche abile, ma che allungherebbero la vita del governo.
La pace con Letta è tattica. Renzi alza l’asticella sui principi e fa bene da segretario di un partito che si dice di sinistra. E lo fa sui mezzi più diretti, soprattutto su twitter. Oggi spinge su ius soli e unioni civili alla tedesca. Se dovesse guardare alla tenuta del governo dovrebbe tenersi laterale su questi argomenti e invece non lo fa. Così come martella sul miliardo di costi da ridurre subito. Insomma, sui principi se ne frega delle larghe intese e questo Letta non può non saperlo.

Mettere il Pd alla mercè degli appetiti della rediviva Scelta civica sarebbe poco esaltante per le ambizioni di Matteo Renzi. Si può tenere la De Girolamo ancora per qualche mese se la prospettiva è il voto. In fondo, a dispetto dello stesso Renzi nella sua fase di ascesa, anche la Cancellieri è rimasta al suo posto e la faccenda era delicata. Ha pagato solo Josefa Idem, per molto, moltissimo meno.

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