Il Colle: rischio tensioni sociali, serve confronto

Il Capo dello Stato nel suo discorso affronta anche la crisi economica, la legge elettorale e le riforme. Su Berlusconi avverte: nessuno è autorizzato ad evocare colpi di Stato.

Il Colle: rischio tensioni sociali, serve confronto
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16 Dicembre 2013 - 18.41


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“Dall’anno scorso l’Italia ha conosciuto mutamenti incalzanti della scena politica, mutamenti ancora lontani da un chiaro assestamento e tali da presentare incognite non facilmente decifrabili”. Queste le parole di Giorgio Napolitano nel suo discorso in occasione della cerimonia al Quirinale per lo scambio di auguri di Natale con i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e della società civile.

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“L’augurio è che nelle assemblee che Pietro Grasso e Laura Boldrini hanno il difficile compito di guidare, possa affermarsi in ogni momento un clima di civile confronto e di fruttuoso impegno, nel rispetto dei diritti di tutte le forze che vi sono rappresentate e nella riaffermazione delle regole che le camere si sono date”, ha detto il Capo dello Stato.

Napolitano ha parlato anche della crisi economica: “La recessione morde ancora”. Nelle sue parole non è mancato il riferimento alle proteste dei Forconi: “La massima attenzione va data a quanti non sono raggiunti da risposte al loro disagio: categorie, gruppi, persone, che possono farsi coinvolgere in proteste indiscriminate e finanche violente, in un estremo e sterile moto di contrapposizione totale alla politica e alla istituzioni”.

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“La crisi che ha investito l’eurozona ha messo a dura prova la coesione sociale. Le più elaborate previsioni 2014 segnalano un rischio diffuso di tensioni e scosse sociali: un rischio che deve essere tenuto ben presente e fronteggiato in Italia”.

Legge elettorale e riforme – “La prossima pubblicazione del testo della sentenza della Corte e della sue motivazioni chiarirà gli effetti giuridici e fornirà utili indicazioni al Parlamento”, ha aggiunto il presidente della Repubblica. “Il Parlamento – ha spiegato – ha già deciso di far ripartire dalla Camera un più risoluto e spedito esame delle diverse opzioni possibili per dare al Paese una legge che, insieme alle riforme costituzionali, soddisfi, con corretti meccanismi maggioritari, esigenze di governabilità proprie di una democrazia governante, di una democrazia dell’alternanza”.

Il Capo dello Stato ha poi lanciato un invito: “Sulla legge elettorale si cerchino intese, anche con tutte le forze di opposizione”. “Riforme come quelle del superamento del bicameralismo paritario, dello snellimento del Parlamento, della semplificazione, in chiave di linearità e di certezza dei tempi, del processo legislativo, o come la revisione del Titolo V varato nel 2001 sono ormai questioni vitali per la funzionalità e il prestigio del nostro sistema democratico, per il successo di ogni disegno di rinnovato sviluppo economico, sociale e civile del nostro paese nel tempo della competizione globale” ha detto Napolitano.

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Il Presidente della Repubblica ha poi lanciato anche un appello a Forza Italia: “Oggi vorrei rivolgere uno schietto appello al partito che il 2 ottobre scorso si è distaccato dalla maggioranza originaria guidata da Letta, perché quella rottura non comporti l’abbandono del disegno di riforme costituzionali”.

Berlusconi non evochi colpi Stato – Nelle parole del Capo dello Stato anche il riferimento alle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi e alla sua decadenza da senatore. “La severità delle sanzioni inflitte e la riluttanza a prenderne atto può indurre Berlusconi a cercare la revisione della sentenza o ricorsi nelle sede europee ma non autorizza a evocare colpi di Stato e disegni di cui non sarebbero state estranee nemmeno le più alte istituzioni di garanzia della Repubblica perché bisogna aver rispetto delle autonome decisioni della magistratura”. “Queste estremizzazioni – ha ammonito Napolitano – non giovano a nessuno e provocano solo guasti nella vita democratica”.

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