Galliani e Alfano lasciano Silvio: manca solo Apicella

Il decaduto sta perdendo pezzo per pezzo le travi del suo potere: dal delfino al plenipotenziario del Milan. Che fine farà il cantante di fiducia?

Galliani e Alfano lasciano Silvio: manca solo Apicella
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29 Novembre 2013 - 16.17


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di Miriam Vicinanza

Con un giochino di parole potremmo dire che al decaduto sta decadendo tutto intorno. Tant’è che nel giro di pochi giorni Silvio Berlusconi ha perso il seggio al Senato, tenuto il tempo necessario per battere ogni record di assenza; ha perso il suo delfino Angelino Alfano, prima con il quid, poi senza quidm, poi a capo degli scissionisti.

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E poi ha perso, in maniera traumatica, il fedelissimo Adriano Galliani, quello che per anni ha continuato a dare del Lei a Silvio e a sbattare i tacchi ogni qual volta nei paraggi si manifestava il Cavaliere. Se ne è andato, l’Adriano, usando parole sovversive come “giusta causa” che avrebbero tanto fatto rabbrividire una Fornero o un Marchionne se pronunciate da un delegato della Fiom, immaginiamoci ad Arcore e dintorni, se dette da un sodale.

Certo, Galliani e Alfano, fedeli al copione, hanno continuato a dire di voler bene a Berlusconi. Ma la sostanza non cambia. Evidentemente la parte del cagnolino fedele la vogliono lasciare a Dudù, oppure si ritengono sconfitti in quella guerra di posizioni che falchi, falchetti, fidanzate e parenti hanno lanciato sui ruderi di quello che fu un potere monolotico.

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Al momento resiste solo il fido Apicella. Ma anche il cantore, finita la stagione delle cenette eleganti e dei grandi raduni sardi delle babbonataline, ha i giorni contati. Quanti giorni? Almeno fino a quando il nostro cantore sarà sotto la spada di damocle di una inchiesta per falsa testimonianza. Hai visto mai che gli torna la memoria? Lasciatelo cantare ancora un po’…

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