Colpo di stato: l'elegante reazione del Giornale

Da Libero al Giornale, passando per Il Tempo. Tutti sono sicuri che il leader di Forza Italia non si ritirerà. «La sua storia non si conclude con l'addio al Senato», si legge.

Colpo di stato: l'elegante reazione del Giornale
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28 Novembre 2013 - 09.08


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Dopo 20 anni si è conclusa ieri alle 17:42 la carriera politica di Silvio Berlusconi, quando il senato ha definitivamente votato per la sua decadenza da parlamentare. Bocciati tutti gli ordini del giorno che erano stati presentati dal centrodestra per impedire l’espulsione del Cavaliere e al presidente Grasso non resta che pronunciare la formula di rito: “La relazione della giunta deve intendersi approvata”. Immediata la reazione di Forza Italia che grida al golpe, manifestando a lungo anche in via del Plebiscito a Roma, sotto Palazzo Grazioli. Berlusconi, infatti, non era in aula al momento del “verdetto finale”.

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La linea dei giornali di centrodestra è chiara: l’ex premier si prepara alla rivincia, scenderà di nuovo in campo, non demorde, nonostante le condanne, l’interdizione, i servizi sociali. Sia il Giornale che Libero, tra denunce di “esecuzione” ai danni del leader azzurro e grida al presunto golpe, annunciano un suo imminente ritorno. Il Tempo, invece, sceglie di lasciare la prima pagina bianca, limitandosi a titolare “Senza parole”

La prima pagina del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, parla chiaro: è un colpo di Stato, precisando che Berlusconi continuerà a lottare anche fuori da Palazzo Madama e pregustando una “vendetta” imminente alle urne. Sulle colonne di Libero, invece, campeggia un titolone “Torno subito”, tanto per precisare che non è finita qui, “il leader del centrodestra prepara già la riscossa. E otterrà la rivincita grazie al suo miglior alleato: la sinistra tutta tasse e niente futuro”.

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Proprio su Libero Maurizio Belpietro chiarisce nel suo editoriale che la storia di Berlusconi non finirà con la sua estromissione da Palazzo Madama: “Mi spiace dare una delusione a chi ieri dopo aver cacciato Silvio Berlusconi dal Parlamento ha festeggiato, ma la storia politica dell’uomo che negli ultimi venti anni ha guidato il centrodestra non si conclude con il suo addio al Senato. Berlusconi è Berlusconi, ha un carattere che lo porta a non arrendersi anche quando altri si sarebbero arresi”.

Come è sempre accaduto (il futuro, ne siamo sicuri, non sarà diverso) la stampa berlusconiana mostra il Cavaliere come un “martire”, pronto a ricandidarsi nonostante tutto, pronto a sconfingere quella sinistra “cattiva” che lo ha fatto fuori, assieme alla magistratura (a loro dire).


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