Maroni a Pontida porta i diamanti di Belsito

Sono vostri, sono dei militanti, dice Maroni mostrando i gioielli. E poi parla della macroregione del Nord.

Maroni a Pontida porta i diamanti di Belsito
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7 Aprile 2013 - 16.23


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A Pontida ci sono anche “i diamanti di Belsito”. Li porta con sè Roberto Maroni, segretario della Lega, che con questo gesto vuole dare un segno di cambiamento. Maroni, nel dare l’annuncio ha ricordato l’impegno preso un anno fa quando la Lega venne travolta dalle inchieste sulla gestione dell’ex tesoriere. Maroni ha invitato i segretari nazionali a consegnare i 13 diamanti alle “sezioni più meritevoli”. “I veri diamanti – ha detto Maroni – sono i militanti. Eccoli qua i diamanti di Belsito. Sono per i militanti, per le sezioni”.

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“Valgono 10 mila euro l’uno e li voglio dare alle sezioni. Li consegnerò ai militanti che si sono impegnati, che si rimboccati le maniche e tengono alto l’onore della Lega. Si impegnano non per se stessi o per le proprie poltrone”. Al termine del comizio Maroni ha preso in mano alcune buste con dentro i diamanti e, ridendo, ha fatto il gesto di lanciarli tra i militanti.

Maroni parla anche dei progetti per il Nord: “Se serve faremo guerra a Roma e al governo”. Sul 75% delle tasse e il patto di stabilità “tratteremo – ha aggiunto -, fino al 31 dicembre abbiamo tempo per trattare, altrimenti ci impegnamo a superare autonomamente i vincoli imposti da Roma”. Maroni ha utilizzato gran parte del suo discorso conclusivo a Pontida per spiegare che la creazione di una macroregione del nord e l’ottenimento di “almeno il 75% del gettito fiscale sul territorio” sono i traguardi che la Lega non potrà mancare nei confronti del solito nemico ‘di Roma’.

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E rispondendo a Bossi dice: “E’ chiaro – ha detto Maroni – che i nostri parlamentari a Roma agiranno insieme a noi al nord. Caro Umberto, devi andare giù a fare guerra al governo insieme a noi e ai nostri parlamentari”.

“Hanno fatto il decreto per dare i soldi a quei comuni del sud che non li hanno. I nostri comuni i soldi li hanno. Ecco il grande inganno del governo che deve andare subito a casa”.

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