Monti stasera al Colle per dimettersi

Il professore ci scherza su: «Il governo è al termine ma la colpa non è dei Maya». Critica la Camusso: «Agisce come un politico». Nuovi attacchi di Berlusconi.

Monti stasera al Colle per dimettersi
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21 Dicembre 2012 - 17.24


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Mario Monti Sceglie la strada della battuta per commentare la fine del suo esecutivo: «Un anno fa questo governo era al varo, oggi invece, non per colpa della profezia Maya, dovremo terminare il ruolo». Il premier parla al termine della messa di Natale, celebrata per i dipendenti nella Sala Verde di Palazzo Chigi. Monti partecipa con la moglie e nell’occasione ringrazia anche i dipendenti «per tutto il lavoro svolto», augurando «buon lavoro» per il futuro. Le sue scelte politiche future dovrebbero esser chiare, finalmente, domenica 23 dicembre alle 11, quando si terrà la conferenza stampa di fine anno.

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E questa sera alle 19, al termine del Consiglio dei ministri, il premier è intenzionato a salire al Colle per rassegnare le dimissioni nelle mani del capo dello Stato. Lo riferiscono fonti di governo che precisano tuttavia come questo iter possa subire variazioni nella tempistica.

Ma a criticare con durezza le ultime scelte di Monti sono arrivate le parole di Susanna Camusso:
«Trovo istituzionalmente discutibile che un governo tecnico nato senza consenso popolare utilizzi le politiche fatte da quel governo per fare campagna elettorale» sottolinea la leader della Cgil Susanna Camusso che, riferendosi al premier, parla di «uso elettorale della propria funzione».

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Intanto questa mattina Silvio Berlusconi è tornato all’attacco del governo tecnico: «Alla riunione del Ppe ho detto che ero a disposizione per farmi da parte, proponendo Monti. Aspettiamo una risposta ufficiale di Monti, che non ha ritenuto nemmeno di fare una telefonata – ha detto il Cavaliere al Gr Parlamento -. Vedremo che dirà, ma mi vedo costretto a essere ancora io il federatore dei moderati».

Poi la solita tirata berlusconiana sull’Europa e la Germania: «I tecnici si sono accucciati di fronte alle richieste della Ue, soprattutto dell’Unione Europea “tedesca” e del nord Europa, che portano soltanto alla recessione. Non è solo un mio giudizio, ma anche di premi Nobel. In parte il presidente Napolitano (che aveva parlato di “legislatura sprecata”, ndr) ha ragione. Perché c’era la possibilità con il governo dei tecnici di avere la maggioranza in Parlamento per approvare quelle riforme costituzionali necessarie per rendere l’Italia governabile. Quelle riforme che invece il governo dei tecnici non ha ritenuto riproporre».

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