Web e politica. La politica non ha ancora capito cosa sia cambiato nel mondo nell’era del web. La scoperta è spesso spiacevole. Come sta accadendo da ieri ad Antonio Di Pietro che, tradendo l’alleanza di intenti col Pd, si schiera con la Lega contro un governo tecnico che è sempre e comunque il “Dopo Berlusconi”. E sul sito del partito piovono i commenti.
Simpatizzo ma non capisco. “Sono un vostro simpatizzante, ma non condivido le attuale vostre prese di posizione – scrive uno degli ultimi utenti intervenuti sul blog -. Ci sono in gioco i risparmi di tantissimi italiani. E da appoggiare senza riserve un governo guidato da una persona seria, preparata e rispettata in tutta Europa. Per favore ripensate la vostra posizione”.
Elettori e dissenso. “Caro Antonio, no, non ci siamo. Non mi riconosco in questa tua scelta di non sostenere un eventuale governo Monti. Capisco tutte le tue perplessità ed anche tutte le tue convenienze politiche, ma non mi sembra questo il momento di fare conti di convenienza.”, scrive un altro. “Caro Tonino, leggi i post dei tuoi elettori e rifletti …”, ammonisce un altro.
Minoranza apprezza. Pochi quelli che danno pieno sostegno alla posizione del proprio leader.
E Di Pietro rincorre: “non voteremo la fiducia al governo Monti. Ma in Parlamento, se ci dovesse essere qualche provvedimento corretto e coerente, non ci sottrarremo a votarlo. Ci auguriamo anzi che Monti, forte della sua personalità, possa mettere ai primi posti leggi di equità”.