Arci, Anpi e Cgil sulla morte di Idy Diene: sconvolti per la violenza insensata
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Arci, Anpi e Cgil sulla morte di Idy Diene: sconvolti per la violenza insensata

Le organizzazioni: manifestiamo la nostra opposizione all'indomani di un voto che ci consegna un Paese in cui violenza, intolleranza e razzismo sembrano trovare una giustificazione.

L'omicidio di Idy Iene
L'omicidio di Idy Iene
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6 Marzo 2018 - 21.03


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Parole molto chiare e serie: “Siamo sconvolti, e Firenze tutta lo è, per la violenza insensata di un omicidio le cui motivazioni lasciano a dir poco attoniti e su cui ci si può solo stringere alla famiglia della vittima e alla comunità senegalese. Non dobbiamo restare in silenzio di fronte a questo omicidio, di fronte alla violenza e all’odio”. Lo affermano, in una nota congiunta, Arci, Anpi e Cgil a proposito del “terribile omicidio di Idy Diene, 54 anni, freddato con diversi colpi di pistola da Roberto Pirrone, ieri intorno a mezzogiorno” sul Ponte Vespucci.
“Ci auguriamo che la solidarietà nei confronti della vittima e della sua famiglia sia la più ampia possibile, da parte di tutta la città che non deve perdere, soprattutto in questi momenti, la sua grande tradizione di città accogliente e aperta”.
“E ci preme ricordare come quest’accoglienza che la caratterizza sia frutto anche di un rapporto stretto tra le Istituzioni e la Comunità senegalese, che ci ha aiutato a comprendere le dinamiche complesse dell’integrazione, rappresentando da sempre un punto di riferimento, non solo per i tanti cittadini senegalesi che vivono a Firenze e in Toscana, ma anche per tutte le associazioni e organizzazioni impegnate quotidianamente su questi temi”. 
“In queste ore tristi, è bene non cedere a provocazioni: il dolore, la rabbia, la richiesta di giustizia e lo sgomento di fronte a una simile tragedia, devono evolversi in un cammino solidale che ci faccia sentire tutti parte della stessa comunità”.
“Per questo è importante che quanti più fiorentini possibile facciano sentire la loro vicinanza alla famiglia di Idy, ai suoi amici e familiari, e a tutta la comunità senegalese. Per loro è necessario manifestare pacificamente il nostro rifiuto di una società in cui maturano simili tragedie. Ed è importante farlo tanto più oggi, all’indomani di un voto che ci consegna un Paese in cui violenza, intolleranza e razzismo sembrano trovare una giustificazione”.
“Non vogliamo che tragedie simili si ripetano, non vogliamo vivere in città in cui chiunque possa sentirsi legittimato a puntare un’arma contro qualcun altro e uccidere -conclude la nota-. Anche per questo crediamo sia doveroso fare una riflessione su un tema che si sta manifestando in tutta la sua grave drammaticità anche nel nostro Paese: ovvero quello della necessità di effettuare controlli serrati e seri, su quanti abbiano nella propria disponibilità un’arma”.

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