Arrestato il boss Francesco Abbinante, sfuggito a una retata: il mafioso è stato 'tradito' dal suo cane

Il boss Abbinante era sfuggito a una retata disposta dal Tribunale di Napoli il 7 novembre: nell'operazione erano coinvolti 37 indagati per associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni e al traffico di stupefacenti.

Arrestato il boss Francesco Abbinante, sfuggito a una retata: il mafioso è stato 'tradito' dal suo cane
Il blitz dei carabinieri a Castelvolturno
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10 Maggio 2024 - 10.00


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E’ stato arrestato a Castelvolturno il giovane boss latitante Francesco Abbinante, 25 anni, ritenuto reggente dell’omonimo clan camorristico. Abbinante era sfuggito a una retata disposta dal Tribunale di Napoli il 7 novembre: nell’operazione erano coinvolti 37 indagati per associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni e al traffico di stupefacenti, appartenenti proprio al “clan Abbinante”. 

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È stato l’affetto per il suo cane a incastrare il camorrista, rintracciato a Castelvolturno, in provincia di Caserta. Il cane che ha consentito a militari dell’arma di incastrare il latitante è un bull terrier che i carabinieri conoscono bene: quando l’hanno riconosciuto, pattugliando le strade di Castel Volturno, hanno capito che il latitante, sfuggito al blitz anticamorra scattato prima di Natale, era da quelle parti.

Le attività di ricerca dei militari si sono concentrate su una villetta nei pressi della quale era stato visto il cagnolino: per molti giorni, però, non vengono riscontrati segnali della sua presenza. Fino a ieri pomeriggio, quando da una finestra si sporge una persona. È proprio Francesco Abbinante: sono bastati pochi secondi ai carabinieri per riconoscerlo. Il blitz è stato immediato: Abbinante, dichiarato latitante poco dopo l’Epifania, viene arrestato e trasferito nel carcere napoletano di Secondigliano.

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Non è la prima volta che a incastrare un latitante è l’amore per gli animali: analoga, infatti, è la storia dell’arresto di Luigi Cacciapuoti, assicurato alla Giustizia nell’agosto del 2023. Anche in quell’occasione fu un cagnolino a indicare agli investigatori il covo del ricercato.

La famiglia malavitosa degli Abbinante è stata protagonista delle sanguinose faide che a Scampia hanno mietuto centinaia di morti. Singolare, nel 2006, fu anche l’arresto di un altro Francesco Abbinante, all’epoca 31enne, elemento di spicco del clan e parente dell’attuale reggente: i carabinieri del comando provinciale, seguendo il fattorino incaricato di consegnare 9 pizze, scoprirono l’abitazione dove quel Francesco Abbinante si nascondeva. I carabinieri lo trovano in un appartamento in via Fava, nel comune di Marano di Napoli, nascosto nel doppio fondo di un divano.  

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