Impagnatiello piange nella prima udienza del processo: "Chiedo scusa per la mia disumanità, sono morto anche io"

Impagnatiello alla famiglia di Giulia Tramontano: "Non chiedo che queste scuse vengano accettate, perché sto sentendo ogni giorno cosa vuol dire perdere un figlio e molto di più, non posso chiedere perdono". 

Impagnatiello piange nella prima udienza del processo: "Chiedo scusa per la mia disumanità, sono morto anche io"
Alessandro Impagnatiello
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18 Gennaio 2024 - 13.36


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Per il terribile omicidio di Giulia Tramontano, commesso dal fidanzato Alessandro Impagnatiello, oggi si è tenuta la prima udienza del processo a Milano.

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Impagnatiello, in lacrime, era seduto dietro le sbarre: “Sto chiedendo unicamente a tante persone scusa, ma non sarà mai abbastanza. Sono stato preso da qualcosa che risulterà sempre inspiegabile e da una grande disumanità. Ero sconvolto e perso. Quel giorno ho distrutto il bambino che ero pronto ad accogliere”.

“Quel giorno anche io me ne sono andato, sono qui a parlare ma non vivo più. Non chiedo che queste scuse vengano accettate, perché sto sentendo ogni giorno cosa vuol dire perdere un figlio e molto di più, non posso chiedere perdono”. 

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La famiglia della 29enne incinta di 7 mesi uccisa il 27 maggio a Senago ha chiesto tramite il suo legale che Alessandro Impagnatiello venga condannato all’ergastolo. L’avvocato Giovanni Cacciapuoti: “Per lui la condanna che merita”.

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