Stadio della Roma, i pm: "Schema corruttivo sui politici per realizzare l'opera"

Stadio della Roma, l'accusa dei Pm: "Schema corruttivo verso i politici". Lo stesso Parnasi in aula ha detto che questo è l'unico modo per fare affari in Italia. Ma se c'è chi prende soldi è perché c'è chi paga".

Stadio della Roma, i pm: "Schema corruttivo sui politici per realizzare l'opera"
La presentazione del progetto dello Stadio della Roma
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24 Ottobre 2023 - 12.37


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Lo stadio della Roma continua a essere al centro delle cronache giudiziarie. Le pm Giulia Guccione e Luigia Spinelli, nel corso della requisitoria nell’ambito del maxi processo sullo stadio dei giallorossi che vede imputate una ventina di persone tra cui l’imprenditore Luca Parnasi, Giulio Centemero, deputato della Lega, Francesco Bonifazi, ex tesoriere del Pd, ora iscritto a Italia Viva, e l’ex presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito, hanno esposto in maniera chiara e approfondita il “sistema Parnasi”, che doveva servire a ‘convincere’ la politica a realizzare l’opera.

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Le accuse vanno da corruzione a traffico di influenze illecite e finanziamento illecito. Nella scorsa udienza Parnasi ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato.”Dalle indagini e dal dibattimento è emerso chiaramente il ‘sistema Parnasi’, che per favorire le proprie attività si serviva di schemi corruttivi gravi, attraverso favori ai politici locali, di tutti i partiti, come metodo per fare impresa. Lo stesso Parnasi in aula ha detto che questo è l’unico modo per fare affari in Italia. Ma se c’è chi prende soldi è perché c’è chi paga”.

”Un metodo che è stato applicato nel progetto dello stadio della Roma e dalle intercettazioni emergono espressioni singolari, come ‘abitudine Anni ’80’ o ‘metodo Prima Repubblica’, che delineano una certa nostalgia per quel mondo perso con ‘Mani Pulite”, hanno aggiunto le pm capitoline. Se Parnasi è il vertice di questa ”associazione criminale”, una figura fondamentale per l’accusa è quella di Luca Lanzalone. ”L’ambizione dell’imprenditore era di incidere sulla politica nazionale. Parnasi in una intercettazione afferma ‘il governo lo sto facendo io’ e puntava a mettere Lanzalone a capo del governo di allora, ‘giallo-verde’. Con un unico fine, quello del profitto, portato avanti in maniera spregiudicata”.

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Per l’accusa proprio i ”rapporti corruttivi con Lanzalone e Marcello De Vito sono i più gravi”. ”Gli M5S e Virginia Raggi infatti inizialmente volevano bloccare il progetto dello stadio. Poi, una volta sindaca, Raggi inizia a chiedere chiarimenti all’avvocatura capitolina e in questa interlocuzione si inserisce proprio Lanzalone. Virginia Raggi ha palesemente mentito – ha concluso la pm – dicendo di aver rinegoziato la decisione su indicazione dell’avvocatura capitolina, il Comune infatti ha agito in modo diverso rispetto alle indicazioni dell’avvocatura proprio perché intanto era arrivato Lanzalone che aveva avviato il rapporto corruttivo con Parnasi, incidendo pesantemente sull’iter per lo stadio”.

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