Bengalese maltratta la moglie e il pm dice che è un fatto culturale. Ma la Procura si dissocia

«La cultura di origine non può essere una scusa. Sono stata trattata da schiava», ha affermato a Il Giornale di Brescia la 27enne, che ha denunciato l'ex marito. Il processo arriverà a sentenza a ottobre.

Bengalese maltratta la moglie e il pm dice che è un fatto culturale. Ma la Procura si dissocia
Un'aula di tribunale
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12 Settembre 2023 - 16.42


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Il procuratore di Brescia, Francesco Prete, si è dissociato da quanto sostenuto dal pm del suo stesso ufficio che, in udienza aveva sostenuto che i maltrattamenti sulla moglie di un cittadino bengalese fossero «un fatto culturale». 

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«Questa Procura della Repubblica – scrive in una nota Prete – ripudia qualunque forma di relativismo giuridico, non ammette scriminanti estranee alla nostra legge ed è sempre stata fermissima nel perseguire la violenza morale e materiale di chiunque a prescindere da qualsiasi riferimento culturale nei confronti delle donne”.

La storia

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La donna, 27enne italiana di origine bengalese, nel 2019 ha denunciato il marito per maltrattamenti. La procura di Brescia però, prima ha proposto l’archiviazione e poi – dopo che il gip ha ordinato l’imputazione coatta – l’assoluzione dell’uomo, perché – scrive il pm nelle conclusioni depositate dalle parti – «i contegni di compressione delle libertà morali e materiali della parte offesa da parte dell’odierno imputato sono il frutto dell’impianto culturale e non della sua coscienza e volontà di annichilire e svilire la coniuge per conseguire la supremazia sulla medesima, atteso che la disparità tra l’uomo e la donna è un portato della sua cultura che la medesima parte offesa aveva persino accettato in origine”.

«La cultura di origine non può essere una scusa. Sono stata trattata da schiava», ha affermato sempre a Il Giornale di Brescia la 27enne, che ha denunciato l’ex marito. Il processo arriverà a sentenza a ottobre.

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