Lampedusa, perde il bambino all'ottavo mese di gravidanza per le strutture inadeguate

Lampedusa, a gennaio tre casi analoghi avevano posto l'attenzione su un problema che la sanità locale ancora non riesce a risolvere. Il marito della donna: "Assurdo non ci siano strutture adeguate".

Lampedusa, perde il bambino all'ottavo mese di gravidanza per le strutture inadeguate
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19 Luglio 2023 - 12.14


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A Lampedusa una donna incinta all’ottavo mese di gravidanza ha perso il bambino che aveva in grembo. La trentenne originaria dell’isola siciliana era stata due volte al Poliambulatorio dell’isola ma, dopo un’ora e mezza, la donna ha fatto ritorno nella struttura sanitaria dove è stato accertato che i battiti cardiaci del piccolo erano lenti. 

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Con l’elisoccorso del 118, la lampedusana ha lasciato l’isola alle ore 13, quando forse era ormai troppo tardi. È stata trasferita all’ospedale «Civico» di Palermo dove i medici hanno accertato che il piccolo era morto.

L’ennesima tragedia, visto che a gennaio si erano verificati tre casi analoghi. Francesco, il marito della donna, è pronto a denunciare. «Non ci devono essere altri Giacomo, Fortunato e Alessandro che non sono riusciti a nascere. Se mia moglie fosse stata trasferita subito dopo il primo accesso al Poliambulatorio, forse mio figlio ci sarebbe ancora». 

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«Per i soccorsi dell’elicottero del 118, il protocollo prevede che si debba attendere, nel caso in cui stiano arrivando migranti, se ci sono feriti, malati o partorienti. Non è possibile che non vi siano attrezzature adeguate, e questo vale sia per i lampedusani che per i tanti migranti che sbarcano sulla nostra isola. Lampedusa è una realtà dove, in proporzione al numero di abitanti, ci sono più concepimenti che altrove. Solo che a Lampedusa non si nasce, lo si fa ad Agrigento o a Palermo». 

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