Covid: il Tribunale dei ministri archivia l'inchiesta contro Conte, Speranza e altri ministri

Archiviata dal Tribunale dei ministri la denuncia dei familiari delle vittime Covid contro i vertici del governo Conte per la diffusione della pandemia.

Covid: il Tribunale dei ministri archivia l'inchiesta contro Conte, Speranza e altri ministri
Giuseppe Conte e Roberto Speranza
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8 Marzo 2023 - 21.10


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Non c’era reato: è stata archiviata dal Tribunale dei ministri la denuncia dei familiari delle vittime Covid contro i vertici del governo Conte per la diffusione della pandemia.

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Nel mirino delle famiglie e delle rappresentanze sindacali di base erano finiti, oltre al premier Giuseppe Conte, Roberto Speranza, Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri e Alfonso Bonafede, responsabili di provvedimenti presi durante l’emergenza. Secondo quanto si legge nel provvedimento di archiviazione, in nessun modo “l’epidemia può dirsi provocata dai rappresentanti dell’esecutivo”.

“Nessuna responsabilità”

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 E così, mentre a Bergamo l’inchiesta Covid procede, secondo il Tribunale dei ministri gli esponenti di Palazzo Chigi non si possono ritenere responsabili di nulla dal momento che, si legge nel documento, “soprattutto in una situazione di incertezza come quella sopra descritta non era esigibile da parte degli organi di governo l’adozione tout court di provvedimenti in grado di impedire ogni diffusione dei contagi che non tenessero conto della necessità di contemperare interessi diversi e in particolare la tutela della salute e la tenuta del tessuto socio-economico della collettività”. 

“No omicidio colposo”

 Secondo i giudici non si ravvisa l’ipotesi di omicidio colposo plurimo ipotizzata dalle famiglie. Si legge ancora nel testo: “Per verificare la colpevolezza si dovrebbe conoscere la genesi del contagio delle singole vittime e stabilire, al di là di ogni ragionevole dubbio, che misure di contenimento che non siano state adottate dal governo o disposte in ritardo avrebbero evitato il contagio o l’esito letale”.

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“Non ci sono i presupposti di reato”

 Mancherebbero insomma, sotto il profilo giuridico, i presupposti per contestare qualsiasi reato. “Gli strumenti scientifici – dice il documento – non sono in grado di accertare tali circostanze e non è possibile escludere responsabilità dei terzi considerato che la diffusione del virus dipende in buona parte da comportamenti virtuosi della collettività”. Il Tribunale ritiene impossibile accertare eventuali responsabilità penali anche dal punto di vista “omissivo”, dal momento che non si può dimostrare che l’adozione di altre misure di contenimento 2avrebbe evitato il contagio”. 

La replica dell’avvocato

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 La replica dell’avvocato Vincenzo Perticaro, per Asia Usb: “A differenza di quanto si dice nell’archiviazione non siamo negazionisti, tanto meno No vax. Abbiamo denunciato precise responsabilità dell’organizzazione mondiale della sanità, su cui non abbiamo avuto alcuna risposta né dalla Procura né dal Tribunale. La dimostrazione che avevamo ragione ce la offre la Procura di Bergamo, dove abbiamo depositato la nostra denuncia con esiti diversi”. 

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