Governo Meloni, il cardinale Zuppi: "Non dimenticate i poveri e l'integrazione dei migranti"

Il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei ha scritto una lettera a Giorgia Meloni ricordando i punti della conferenza episcopale italiana

Governo Meloni, il cardinale Zuppi: "Non dimenticate i poveri e l'integrazione dei migranti"
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22 Ottobre 2022 - 19.36


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Un governo sovranisti di sedicenti cristiani che usano la religione e il crocifisso come randello. Che fare? La Cei promette al nuovo governo «interlocuzione costruttiva» ma ricorda le emergenze sociali e la necessità di rivedere la legge elettorale.

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Dopo la cerimonia di giuramento del nuovo Governo al Palazzo del Quirinale, il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei, ha inviato un messaggio di auguri al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni.

«Le esprimo le più sincere congratulazioni per l’incarico che è chiamata a ricoprire», scrive Zuppi, «Con Lei si apre anche una pagina storica per il nostro Paese: il nuovo Governo è il primo guidato da una donna nel ruolo di Presidente del Consiglio».

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«Prima della tornata elettorale, il Consiglio Episcopale Permanente aveva ricordato agli eletti di svolgere sempre il loro mandato al servizio di tutti e nella visione dell’Enciclica Fratelli Tutti e dell’amore politico che essa indica», ricorda subito dopo, «Le sfide sono grandi. Il Consiglio ne aveva indicate alcune, che riteneva principali: le povertà, l’inverno demografico, la protezione degli anziani, i divari tra i territori, la transizione ecologica e la crisi energetica, il lavoro, soprattutto per i giovani, l’accoglienza e l’integrazione dei migranti, lo snellimento delle procedure burocratiche, le riforme dell’organizzazione democratica dello Stato e della legge elettorale. Su tutte queste incombe la tragedia della guerra in corso che richiede l’impegno di tutti, in piena sintonia con l’Europa, nella ricerca ineludibile e urgente di una via giusta che possa finalmente condurre alla pace».

«Nell’augurare buon lavoro a Lei e a tutti i membri del Suo Governo, la Chiesa che è in Italia, nel rispetto e nella distinzione degli ordini e dei ruoli, assicura che non farà mancare un’interlocuzione costruttiva ispirata unicamente dalla volontà di contribuire al perseguimento del bene comune del Paese e alla tutela dei diritti inviolabili della persona e della comunità», conclude

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