Ferrero: “Nella Lega Salvini fa teatro, Giorgetti gestisce la cassa dei 200 miliardi”
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Ferrero: “Nella Lega Salvini fa teatro, Giorgetti gestisce la cassa dei 200 miliardi”

L’ex segretario di rifondazione comunista: “Stanno insieme al governo Draghi perché quella è una mangiatoia di soldi da spendere

Paolo Ferrero
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26 Ottobre 2021 - 15.25


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di Antonello Sette 

Intervista esclusiva di Antonello Sette per SprayNews a Paolo Ferrero, vicepresidente del Partito della Sinistra Europea


Ferrero, tutto sembrerebbe andare a gonfie vele, almeno per il fronte progressista. La destra ha perso le elezioni amministrative e Mario Draghi è il migliore Presidente del Consiglio del mondo. Tutti ad adorarlo, meno forse Matteo Salvini, che vorrebbe far credere che è lui a dettargli le priorità dell’agenda politica…

Stanno insieme perché quella è una grande mangiatoia. Hanno duecento miliardi da spendere. Non li avevamo mai visti tutti assieme. Sono lì per spartirseli. Tant’è che dentro la Lega quello che conta non è Salvini, ma il sottosegretario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti, che ha la cassa in mano e decide dove vanno i soldi. Salvini è quello che fa teatro, ma il vero collante di questo Governo sono i soldi da spendere.  Non c’è assolutamente niente altro. 
Sulle pensioni Il Governo vorrebbe superare quota 100. Gli allibratori scommettono su altri numeri: quota 102, quota 104 e via sciorinando…
Bisogna fare quota 100 davvero. La quota 100, che c’è, è finta, perché, se uno non ha compiuto 62 anni, non può andare in pensione. Prenda il caso mio. Ho iniziato a lavorare a diciotto anni e mezzo, ma non posso andare in pensione, pur avendo maturato 42 anni di contributi, perché ho sessanta anni. Io sono già sopra quota 100, sono oltre 102, ma per la pensione devo aspettare altri due anni. Quindi, la quota 100, che ha fatto la Lega, è una cosa che va bene solo per chi è entrato a lavorare dopo la laurea. Quelli che hanno cominciato a lavorare a diciotto o a diciannove anni se la prendono, invece in saccoccia. Altro che numeri da cambiare. Bisogna fare quota 100, ma sul serio, consentendo di andare in pensione anche a chi la raggiunge a sessanta anni e non a sessantadue.
Se tanto mi dà tanto, che cosa dovrebbe fare il sindacato?
Il sindacato dovrebbe proclamare lo sciopero generale contro la porcheria che vuol fare il Governo, che peggiora la situazione. Chi dice che questo è il sindacato dei pensionati, sbaglia, perché anticipare il pensionamento è una misura a favore dei giovani, non di chi andrebbe prima in pensione. E’ una misura che permette alla gente di lavorare. Bisogna ridurre l’orario di lavoro e l’unico modo per ridurre l’orario di lavoro oggi è mandare prima la gente in pensione. Se si lavora fino a settanta anni, i giovani continueranno a essere precari o disoccupati. Il sindacato dovrebbe indire lo sciopero generale, per mandare la gente in pensione prima di quello che prevede la Fornero. Uno sciopero che imponga una misura per l’occupazione, non per i p di Forza Nuova. Aensionati.
Nel frattempo infuriano le polemiche sull’assalto alla sede nazionale della Cgil del 9 ottobre…
Chi dice che la Cgil l’assalto se l’è fatto da solo è un fascista. Lo ha visto tutta Italia che l’assalto lo hanno fatto i fascisti di Forza Nuova. Addebitare alla vittima la responsabilità dell’aggressione è veramente una porcheria, come quella che fece Hitler, quando disse il Palazzo del Reichstag, sede Parlamento tedesco, lo avevano incendiato i comunisti e, invece, lo aveva fatto lui per poter scatenare la repressione. La sede della Cgil è stata attaccata da un assalto squadrista e fascista. In fascisti non facciano circolare balle.
Però è pur vero che c’era solo otto poliziotti otto a presidiare la sede nazionale del più grande sindacato italiano…
La ministra Lamorgese dovrebbe dare le dimissioni, insieme al Questore e al Prefetto, che lavorava con Roberto Maroni. Non hanno organizzato la difesa dell’ordine pubblico, come bisognava fare. Certo non è la Cgil che organizza la difesa dell’ordine. E’ un compito che spetta al Governo. Il Governo, il Questore e il Prefetto hanno a responsabilità di non aver impedito agli assalitori fascisti di arrivare fin dentro la sede nazionale della Cgil.

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