Gimbe lancia l'allarme: +57% di tamponi in un mese scateneranno il caos
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Gimbe lancia l'allarme: +57% di tamponi in un mese scateneranno il caos

Nino Cartabellotta "non si potrà garantire, almeno nel breve termine, un’adeguata offerta di antigenici a prezzo calmierato"

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14 Ottobre 2021 - 14.19


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 Ecco cosa emerge dal nuovo monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, che mette in guardia: “dal 15 ottobre, con questi numeri si rischia il caos”. 
“Con la progressiva estensione del green pass il numero dei tamponi antigenici rapidi è aumentato del 57,7% in un mese. La media settimanale è passata da 113 mila del 6 agosto a 178 mila il 7 settembre, per poi stabilizzarsi tra 175mila e 185mila. Questo documenta l’esistenza di una fascia di popolazione non intenzionata a vaccinarsi”.

Si stimano, infatti, circa 3,8 milioni di lavoratori non vaccinati, pertanto, “dal 15 ottobre il fabbisogno settimanale stimato di tamponi antigenici rapidi è compreso tra 7,5 e 11,5 milioni: un numero molto lontano dai 1,2 milioni effettuati nella settimana 6-12 ottobre”.
L’attuale sistema che punta su farmacie e centri autorizzati, spiega Nino Cartabellotta, presidente Gimbe, “non potrà garantire, almeno nel breve termine, un’adeguata offerta di antigenici a prezzo calmierato”. Per far fronte all’aumento del fabbisogno di test, secondo Cartabellotta, ”è urgente sia ampliare il numero di farmacie e altre strutture autorizzate che aderiscono all’accordo del prezzo calmierato, sia potenziare l’attività per aumentare il numero di tamponi”. Mentre la soluzione non può venire dalle proposte avanzate negli ultimi giorni, come estendere validità dei tamponi a 72 ore o tamponi fai da te: “oltre a non avere basi scientifiche presentano rischi di tipo sia sanitario, sia medico-legale e assicurativo”, conclude Cartabellotta.
La fondazione ha anche rilevato come sia scesa sensibilmente la media dei nuovi vaccinati. “La media settimanale dei nuovi vaccinati, dai quasi 172 mila del 12 agosto è progressivamente calata fino a quota 54 mila il 10 ottobre” emerge dall’indagine. Dati che, secondo la fondazione, dimostrano come “la ‘spinta gentile’ del green pass abbia avuto un’efficacia modesta nel contrastare l’esitazione vaccinale”. “Visto che la certificazione verde “non ha prodotto i risultati auspicati e che da domani si rischia il caos, con centinaia di migliaia di lavoratori sprovvisti della certificazione verde impossibilitati ad effettuare un tampone, il Governo deve prendere in considerazione l’obbligo vaccinale”, commenta ancora il presidente Gimbe Nino Cartabellotta. 

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