La camiceria chiude per le bombe carta ma approva gli scalmanati: "L'assalto alla Cgil? Il minimo"

Repubblica ha parlato con i commercianti costretti a chiudere per la gazzarra provocata da no vax e fascisti. Dalla camiceria Bazzocchi: "I sindacati non dicono niente sui poveretti che non si vogliono vaccinare e allora..."

Una estremista di destra alla manifestazione no green pass
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10 Ottobre 2021 - 17.46


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Loro sono stati in qualche modo vittime della furia no-vax e fascista.

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Eppure, a sorpresa, alla fine sembra che ce l’abbiano più con la Cgil che con quelli di Forza Nuova o altri scalmanati.

Olimpia Bazzocchi, titolare della camiceria Bazzocchi che ha la sua sede in via del Tritone dal 1907 ha parlato con un giornalista di Repubblica.

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 “È stata tirata una bomba carta proprio davanti al negozio. Io e mio marito siamo scappati, io con le Crocs ai piedi, lui in ciabatte: ci siamo rifugiati in via Rasella. Eravamo veramente impauriti e poi i danni non ce li paga nessuno: cosa dobbiamo fare, ci dobbiamo armare? Oltretutto, da dentro, il bandone non si chiude, qui non ci sono finestre, avevamo paura di morire soffocati”.
Nel suo racconto la donna e il partito si sono dichiarati contrari al Green Pass “fatto in questo modo, obbligando la gente a vaccinarsi, ma senza prendersi la responsabilità. La soluzione sarebbe il tampone gratuito perché non tutti si possono permettere la spesa di un tampone ogni due giorni”.
Ma ha poi aggiunto a sorpresa il marito della titolare: “E oltretutto  i sindacati non dicono niente sui poveretti che non si vogliono vaccinare e che dal 15 ottobre saranno sospesi dal lavoro: l’assalto alla Cgil? Il minimo”.

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