Parla il padre del piccolo ucciso a coltellate: la madre l'aveva rapito e minacciava di dargli fuoco
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Parla il padre del piccolo ucciso a coltellate: la madre l'aveva rapito e minacciava di dargli fuoco

Il papà del piccolo Alex vive in Ungheria mentre la madre in carcere continua a proclamarsi innocente

La madre e il piccolo Alex, ucciso a coltellate a Citta della Pieve
La madre e il piccolo Alex, ucciso a coltellate a Citta della Pieve
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4 Ottobre 2021 - 14.30


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Norbert Juhasz, il padre del piccolo Alex, il bambino di due anni ucciso a coltellate a Po’ Bandino, frazione di Città della Pieve, parla dall’Ungheria. E lo fa con tre interviste, rilasciate a Messaggero Umbria, Nazione Umbria e Corriere dell’Umbria. La madre del piccolo – Erzsebet Katalin Bradacs, 44 anni – è accusata di omicidio volontario aggravato e sottoposta a fermo nel carcere di Capanne.
“Ha rapito il mio Alex il giorno in cui avrebbe dovuto consegnarmelo perché il tribunale lo aveva affidato a me, è scappata in Italia e lo ha ucciso e poi ha confessato di averlo ammazzato in un messaggio a un amico”.
E ancora: “La madre aveva anche minacciato di dare fuoco al bambino e nonostante ciò non hanno fatto nulla. Tutti vedevano come non fosse assolutamente adatta a crescere un figlio ma non le è stato tolto”.
E nel messaggio con la foto del piccolo ucciso c’era scritto “ora non apparterrà a nessuno di noi”.
Questa mattinata durante l’udienza di convalida davanti al gip di Perugia la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Con il suo legale, Enrico Renzoni, la donna ha comunque ribadito non essere responsabile della morte del figlio che aveva intenzione di riportare al padre – secondo la sua versione – una volta tornata in Ungheria. La procura ha chiesto la convalida del fermo e il giudice si è riservato.

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