Barbero attacca il green pass da sinistra: "Rischioso affidare alle aziende il controllo sui lavoratori"

Lo storico e divulgatore televisivo continua a restare contrario alla norma: "Le obiezioni che mi sono state sollevate non mi sembravano tali da farmi cambiare idea”.

Alessandro Barbero
Alessandro Barbero
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17 Settembre 2021 - 10.08


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La sua firma sull’appello degli insegnanti contro il Green pass ha fatto scalpore, attirandogli contro tra le critiche più feroci, ma Alessandro Barbero non sembra preoccuparsene.
Nel giorno in cui il Consiglio dei Ministri ha esteso l’obbligo del certificato di lavoro a tutti i luoghi di lavoro, lo storico e divulgatore televisivo rincara la dose.

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“Da sinistra l’idea di affidare alle aziende un compito di controllo sui loro lavoratori è una cosa rischiosa – ha sostenuto – che va contro quello che la sinistra tradizionalmente ha cercato di evitare, cioè che gli imprenditori avessero troppo potere su quello che fanno i loro lavoratori. A me personalmente questo preoccupa, non è quello che avrei voluto”.

Le bacchettate del rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi, il suo rettore, quelle di Massimo Gramellini sul Corriere della Sera e dell’amico costituzionalista Gustavo Zagrebelsky non hanno fatto cambiare idea al professore di Storia Medievale.
“Io ho alcune idee piene di dubbi che sono maturate con fatica – taglia corto in occasione di un confronto a Torino con il candidato sindaco della Coalizione delle Sinistre Angelo D’Orsi -. Il poco che ho percepito delle obiezioni che mi sono state sollevate non mi sembravano tali da farmele cambiare”.

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Il punto, per Barbero, è che “si stanno facendo cose che è legittimo che la sinistra consideri con qualche preoccupazione e su cui dovrebbe chiedere chiarimenti.
“Siamo in un’epoca in cui ci preoccupiamo un po’ all’idea che i governi possano esigere una fedeltà da parte dei cittadini senza assumersi a loro volta fino in fondo le loro responsabilità”, ha concluso Barbero, ribadendo in questo modo che, a suo dire, sarebbe stato meglio rendere obbligatorio il vaccino, a cui per altro non è affatto contrario. 

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