I testimoni raccontano che Alessandra ha aperto la porta al suo assassino: "Andò via come se nulla fosse"
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I testimoni raccontano che Alessandra ha aperto la porta al suo assassino: "Andò via come se nulla fosse"

Lei e il principale sospettato per il delitto, una guardia giurata, si conoscevano.

Alessandra Zorzin
Alessandra Zorzin
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16 Settembre 2021 - 15.39


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Marco Turrin, 38enne guardia giurata, principale indiziato nel caso di Alessandra Zorzin, la giovane mamma di 21 anni uccisa in casa ieri mattina a Montecchio Maggiore, nel vicentino si è tolto la vita nel chiuso della sua auto, in zona Vicenza Ovest. Inutili i tentativi di rianimarlo.

Un solo colpo di pistola al volto, esploso da vicino, ha tolto la vita alla giovane Zorzin, sposata e madre di una bimba di due anni, che in quel momento era sola in casa e aveva aperto la porta al suo assassino. La figlia era all’asilo, il marito a pranzo dai genitori. I vicini raccontano di aver sentito prima le urla di un litigio poi un rumore sordo che definiscono “inquietante”. L’assassino, con tutta calma è poi uscito dalla casa, è risalito nell’auto che aveva lasciato nel piazzale antistante l’abitazione nella frazione Valdimolino e si è dato alla fuga.

Come riporta l’Ansa, sulla base delle testimonianze, i Carabinieri sono venuti a sapere che l’uomo era un frequentatore abituale della casa, che portava l’arma per lavoro e abitava nel Padovano, a Vigodarzene. Ad incrociarne lo sguardo dopo l’omicidio è stata la titolare di una trattoria: “L’ho visto andare via, camminava con andatura normale, non di fretta come se nulla fosse accaduto”.

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A lanciare l’allarme sono stati i vicini di casa: dopo gli strani rumori uditi, qualcuno si è preoccupato di suonare, invano, al campanello di Alessandra. Allora la ricerca del marito, l’unico ad avere le chiavi di casa. Infine la tragica scoperta: la 21enne stesa nel letto della camera, priva di vita. Poi l’arrivo dei Carabinieri e del pm Luigi Salvadori. Le indagini serviranno a stabilire se l’omicidio avesse o meno un movente passionale.

Alessandra Zorzin e il marito vivevano da un anno e mezzo a Montecchio Maggiore. Delle loro vita familiare resta traccia nei tanti post sui social della ragazza. Il Corriere della Sera racconta:

Alessandra Zorzin di mestiere faceva la parrucchiera: aveva seguito un corso professionale di acconciatura ed estetica alla scuola Victory di Vicenza, dove si era diplomata nel 2019, trovando poi impiego in un salone della provincia. Proprio mentre era intenta a conseguire il diploma era rimasta incinta, ad appena 19 anni, e aveva finito la scuola poco prima di dare alla luce la bambina […] “Era solare e riservata ma una splendida ragazza”, la descrivono gli amici. 

“Gli abitanti di Valdimolino (frazione di Montecchio Maggiore, ndr) sono sconvolti. Si tratta di una comunità molto tranquilla e nessuno sa spiegare questo terribile gesto – afferma il sindaco di Montecchio Gianfranco Trapula – ancora una volta, purtroppo, ai danni di una giovane donna e giovane mamma”. Per il Presidente della Provincia di Vicenza Francesco Rucco rabbia e incredulità devono lasciare il posto ora a segni concreti. “Invito i colleghi sindaci a mettere le bandiere a mezz’asta per ribadire la nostra ferma condanna contro ogni forma di violenza – propone – e come impegno a promuovere concretamente la cultura del rispetto.”

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