Fortunatamente non c’è solo chi propone corridoi umanitari esclusivamente per donne e bambini afghani, lasciando fuori gli uomini e sfasciando così migliaia di famiglie (perchè per la qualcuno la famiglia è famiglia appatto che sia esclusivamente italiana), ma anche chi – come il sindaco di Milano – ha voglia di fare la propria parte in questa terribile storia accogliendo gli afghani in difficoltà.
“La nostra città già ospita alcune famiglie scappate da Kabul, e siamo pronti a fare la nostra parte di fronte a una simile emergenza epocale”.
Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala in occasione della cerimonia di commemorazione dell’11 settembre.
“Milano, New York City e gli Stati Uniti credono nella tolleranza, nel rispetto, nella dignità dell’uomo e nella tutela dei diritti. Questi valori hanno spinto Milano e una decina di città americane raccolte nel Mayors Migration Council, tra le quali la stessa New York City, a dichiarare la loro disponibilità ad accogliere chi scappa dai talebani, chiedendo ai governi di favorire i corridoi umanitari per i rifugiati afgani”, ha ricordato il sindaco, aggiungendo: “Mi felicita che tante città statunitensi siano al nostro fianco”.
A Milano al momento – ha fatto sapere il sindaco a margine della cerimonia – “tra chi collaborava con la Fondazione Veronesi, chi con altre fondazioni e chi ci è stato invitato, abbiamo accolto circa 150 persone. Non sappiamo quante ne arriveranno, questo dipenderà dal governo, ma posso dire che oggi 150 persone hanno un tetto e accoglienza”.
Sala assicura: "Milano pronta a fare la sua parte sull'accoglienza ai profughi afghani"
Il primo cittadino: "Abbiamo dichiarato la disponibilità ad accogliere chi scappa dai talebani, chiedendo ai governi di favorire i corridoi umanitari per i rifugiati afghani"
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11 Settembre 2021 - 12.11
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