Dopo il flop delle manifestazioni, il Green pass diventa obbligatorio su bus, aerei e treni

La ministra Lamorgese ringrazia la polizia per i controlli e convoca un tavolo contro le intimidazioni. Facilmente fermate le decine di persone che protestavano contro la misura

Green pass in aeroporto
Green pass in aeroporto
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2 Settembre 2021 - 10.07


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La protesta no-vax e no-Green pass è stato un flop e non ha assolutamente fermato (sarebbe servito ben altro) l’instaurazione di una misura che serve a tutti quanti per tornare a viaggiare.

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E’ entrato in vigore l’obbligo di Green pass per scuole, treni, aerei, bus a lunga percorrenza.

Stazioni e aeroporti – Sono stati presidiati dalle forze dell’ordine per i blitz annunciati dal popolo del “no”. 

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I manifestanti si erano dati appuntamento in 53 città: l’obiettivo era bloccare i treni, ma la situazione è rimasta sotto controllo. 

A Torino due prof senza Green pass respinti dal preside presentano denuncia ai carabinieri. 

Quella che poteva dunque essere una giornata di caos per il Green pass obbligatorio nei trasporti è invece trascorsa senza grandi disagi. E non ne hanno creati nemmeno le annunciate proteste no vax, che in molti casi hanno radunato una manciata di persone davanti alle stazioni.

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Niente blocco dei treni, praticamente un flop a leggere molti commenti su ‘Basta dittatura!’, una delle chat Telegram dove nei giorni scorsi c’è stata la chiamata alla mobilitazione e su cui in queste settimane sono rimbalzati nomi e numeri di telefono di molti, virologi, medici e giornalisti, presi di mira con molestie telefoniche e un paio di aggressioni.

Lamorgese convoca tavolo contro intimidazioni – La Polizia postale indaga per istigazione a delinquere con l’aggravante dell’utilizzo di mezzi informatici con finalità terroristiche, la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere denuncia “l’intollerabile violenza nei confronti di medici, infermieri e operatori sociosanitari impegnati nella campagna vaccinale”, e il tema delle intimidazioni alla stampa è finito al centro di un tavolo presieduto dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

Il capo del Viminale ha sottolineato l’importanza di “individuare specifiche misure finalizzate a rafforzare la tutela dagli attacchi mossi sulla rete non solo nei confronti dei giornalisti ma di tutte le categorie più esposte a episodi di odio in questa delicata fase storica caratterizzata dalla pandemia”.

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Lamorgese: “Grazie a forze polizia per impegno in controlli” – Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha ringraziato il Capo della polizia Direttore generale della Pubblica sicurezza, Lamberto Giannini, per l’impegno e la professionalità di tutti gli uomini e le donne delle forze di polizia nell’attività di prevenzione e di controllo del territorio svolta anche in giornate particolarmente complesse, come quella odierna, in cui erano state annunciate in prossimità delle stazioni ferroviarie decine di manifestazioni di protesta e azioni illegali, con un invito a bloccare i convogli, contro l’introduzione dell’obbligo del Green Pass sui treni a lunga percorrenza.
 Le manifestazioni in tutta Italia – Si è preso qualche insulto anche chi ha documentato le manifestazioni davanti alle stazioni, temute ma in molti casi quasi deserte.

“Ci sono più poliziotti e giornalisti che altro…”, il tenore dei commenti delusi di chi ha partecipato agli appuntamenti, da Trento a Bergamo, da Rimini a Bari, davanti a scali blindati dalle forze dell’ordine. Qualche decina erano i no vax, o meglio no pass, alla stazione Garibaldi di Milano, dove gli agenti hanno impedito l’ingresso a chi non aveva il certificato vaccinale e hanno identificato diversi contestatori. Un attivista è stato fermato davanti a Porta Nuova, a Torino, dopo essersi rifiutato di mostrare i documenti ai poliziotti e averli colpiti scalciando.

Allo scalo romano di Tiburtina, fra la trentina di manifestanti anche una decina di Forza Nuova, con lo striscione ‘Italiani contro il Green pass’, mentre a Napoli la manifestazione si è sostanzialmente limitata al presidio di due militanti del Movimento idea sociale con la bandiera tricolore. Pochi i manifestanti anche a Firenze, dove però era affollato il gazebo della Croce Rossa per il test antigenico rapido, altra via per ottenere il Green pass.

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 Dall’aeroporto di Fiumicino alla Stazione centrale di Milano passando per quella di Bologna, si sono viste file fluide e controlli scrupolosi, con passeggeri ben disposti o quanto meno rassegnati a viaggiare con il certificato verde, vaccinati o almeno con un tampone negativo.

Non lo aveva un quarantenne pakistano a bordo del Frecciabianca Milano-Roma, che è stato fatto scendere a Pavia dalla Polfer, avvisata dalla capotreno. In altre situazioni simili, chi era senza pass è stato fatto spostare nella passerella fra due carrozze, in attesa della prima fermata utile per lasciare il treno, raccontano vari passeggeri osservando che sarebbe più opportuno effettuare i controlli ai tornelli di ingresso prima dei binari, come del resto per ora sta succedendo soprattutto nelle grandi stazioni. 

 

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