Le studentesse bloccate a Kabul al governo italiano: "Abbiamo bisogno del vostro aiuto"
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Le studentesse bloccate a Kabul al governo italiano: "Abbiamo bisogno del vostro aiuto"

Le rassicurazioni della ministra dell'Università e ricerca Messa: "Le ragazze sono state divise in gruppi e affidate in situazioni protette in più case, stanno girando, per evitare di essere identificate"

Studentesse afghane
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30 Agosto 2021 - 18.06


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Le 81 studentesse di un gruppo di 118 studenti in totale hanno lanciato un appello al Governo italiano affiché le aiuti: “Chiediamo al governo italiano e alla comunità internazionale di collaborare con noi studenti dell’Afghanistan, siamo un gruppo sociale vulnerabile in questo Paese martoriato e abbiamo urgente bisogno di aiuto per salvare le nostre vite da questa situazione di immediato pericolo. Abbiamo bisogno della speranza per continuare la vita”.
“Veniamo da diverse regioni dell’Afghanistan e siamo a Kabul, da giorni abbiamo cercato di entrare in aeroporto nonostante esplosioni, sparatorie e violenze, ma fino ad ora non siamo riuscite a partire e i talebani non ci permettono di avvicinarci all’aeroporto”.
“Le ragazze sono state divise in gruppi e affidate in situazioni protette in più case, stanno girando, per evitare di essere identificate. La situazione in questo momento è protetta, però bisogna correre” ha detto la ministra dell’Università, Cristina Messa, “C’è un intensissimo scambio tra i tre ministeri coinvolti e l’università Sapienza. Prevedere il futuro è difficile, ma stiamo veramente facendo di tutto”.
“Fino ad ora – ha aggiunto – abbiamo inviato la lista di studenti e studentesse considerati a rischio, che erano stati già accettati e in rapporti con il nostro Paese, perché erano in lista di priorità presso il ministero degli Esteri. Adesso si passa alla fase due in cui ci sarà un tavolo interministeriale, per continuare a monitorare la situazione, ma come si può immaginare diventa tutto più difficoltoso.
Le liste nominative restano solo in mano a noi, non devono arrivare alle forze che stanno occupando il Paese. Bisogna capire se si riesce ancora con qualche volo, altrimenti via terra”. Per il volo “si può lavorare con Francia e Inghilterra in modo particolare, la Difesa e gli Esteri stanno lavorando per questo”.

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