Gimbe difende i vaccini: "A parità di casi abbiamo il 50% di ospedalizzazioni e intensive in meno"
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Gimbe difende i vaccini: "A parità di casi abbiamo il 50% di ospedalizzazioni e intensive in meno"

Maruotti (Lumsa): "Epidemia rallenta, picco entro il 7 agosto"

Terapie intensive
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26 Luglio 2021 - 12.25


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Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus per parlare dell’attale situazione Covid.
“A parità di casi abbiamo circa il 50% di ospedalizzazioni e terapie intensive in meno rispetto alle precedenti ondate covid”. 
“L’efficacia è maggiore per evitare ospedalizzazioni e decessi, ma c’è una buona efficacia anche nel prevenire l’infezione: 88% con due dosi – ha affermato Cartabellotta -. Nella seconda e nella terza ondata per ogni mille pazienti positivi avevamo il 5% che veniva ricoverato in ospedale e lo 0,5% che andava in terapia intensiva. Oggi la percentuale dei ricoverati si è ridotta dal 5% al 2%, quella di chi va in terapia intensiva si è ridotta dallo 0,5% allo 0,27%. Nelle ondate precedenti, a parità di casi, avremmo avuto il doppio di persone ricoverate e in terapia intensiva”.
“Ad agosto rischiamo di avere meno vaccini a disposizione rispetto alla richiesta di prime dosi”, ha continuato Cartabellotta, “Stiamo mantenendo la media di 530-550mila somministrazioni al giorno, anche se la percentuale delle prime dosi è progressivamente diminuita. Per il terzo trimestre aspettavamo 94 milioni di dosi, ma di fatto J&J e Astrazeneca probabilmente non arriveranno più visto che non li stiamo utilizzando – ha aggiunto – Quindi avremo 45 milioni di dosi di vaccini a mrna, per mantenere una certa regolarità di somministrazione ne dovrebbero arrivare 15 milioni al mese, ma è difficile. E’ possibile dunque che ad agosto avremo meno vaccini a disposizione rispetto alla richiesta di prime dosi”.
Sulla scuola, “La riapertura in presenza non dipende solo da vaccinazione insegnanti”: “Se da un lato sono favorevole alla vaccinazione di insegnanti e di coloro che hanno un’attività a contatto con il pubblico – ha precisato -, va anche detto che la riapertura in presenza delle scuole non dipende solo dalla vaccinazione di quel 15% di personale che non si è vaccinato. Ci sono tante altre variabili che non sono state affrontate. Per quanto riguarda gli studenti, è poco probabile che riusciremo ad arrivare all’inizio dell’anno scolastico con una copertura adeguata di ragazzi vaccinati, al di là del fatto che si vogliano vaccinare o meno”.
Maruotti (Lumsa): Picco contagi entro prima settimana agosto – “L’epidemia rallenta la sua crescita. La temuta quarta ondata è sempre meno probabile. Questo il principale risultato dell’analisi fatta da StatGroup-19, basata su modelli logistici generalizzati di Richards, la cui metodologia è stata recentemente pubblicata su Statistics in Medicine”. Così Antonello Maruotti, ordinario di Statistica all’Università Lumsa e cofondatore dello StatGroup19, gruppo inter-accademico di ricerca statistica sulla pandemia da Covid19, ha presentato così i risultati dello studio sugli ultimi dati relativi ai contagi e alle ospedalizzazioni.
“La crescita del numero di nuovi positivi registrati ogni giorno dovrebbe fermarsi per la fine del mese di Luglio o la prima settimana di Agosto, al più tardi – prosegue -. Potremmo essere, quindi, ben presto al picco di incidenza, o meglio ad un plateau, un periodo in cui i contagi saranno relativamente elevati (intorno ai 10mila casi, nello scenario peggiore; circa 6500 in quello migliore) e costanti. Questo perché si sta esaurendo l’effetto congiunto della variante Delta e degli assembramenti legati ai festeggiamenti per la vittoria degli Europei”.
“Sono infatti eventi esterni, come appunto gli assembramenti per le partite dell’Italia, ad aver spinto in modo eccessivamente veloce i nuovi contagi, in questa fase. Limitare assembramenti, in assenza di controlli, di grandi folle riporterà l’epidemia sotto controllo. La vaccinazione della popolazione aiuta a contenere la ripresa del contagio, ma la quota di non vaccinati è ancora elevata e brevi periodi di rapida ripresa dei contagi sono sempre probabili. Nulla di cui preoccuparsi, per ora”, prosegue Maruotti. “Vedremo salire, ma lentamente, i ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ordinari. Il sistema sanitario nazionale non andrà, però, in sofferenza; ormai sappiamo della traslazione temporale tra crescita dei casi e ospedalizzazioni. Le ospedalizzazioni di oggi sono frutto dell’incremento dei casi nelle ultime due settimane. Tutto come atteso, quindi. Anzi, la vaccinazione ha ridotto la gravità delle infezioni e, in pratica, sono solo coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale ad essere a rischio”, continua. “Non bisogna tuttavia abbassare la guardia. E’ necessario evitare situazioni e luoghi in cui il distanziamento sociale non può essere garantito, soprattutto in presenza di individui non vaccinati”, ha concluso.

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